La dieta Barf per cani: intervista al dott. David Bettio
Scritto da: Redazione Web Macro | Alimentazione e Diete
La dieta Barf per cani: intervista al dott. David Bettio
In un precedente articolo abbiamo parlato di cos’è e quali sono i vantaggi dell’alimentazione naturale del cane: la dieta Barf.
Oggi vi proponiamo un’intervista che fornirà maggiori informazioni e chiarimenti riguardo questo tipo di alimentazione naturale.
Il dott. David Bettio, medico veterinario, ha infatti gentilmente risposto ad alcune nostre domande riguardo la dieta Barf per cani, chiarendo tutti i dubbi e le perplessità che molte persone ancora hanno.
David Bettio, ricordiamo, oltre ad aver scritto la prefazione del libro La Dieta Barf per Cani di Swanie Simon, è anche intervenuto alla già citata inchiesta di Report sulle crocchette, andata in onda il 6 dicembre 2015.
I sostenitori della dieta Barf avvalorano le loro tesi citando l’antenato del cane: il lupo.
A ben vedere, anche dal punto di vista anatomico, osservando come sono fatti i denti dei cani, riconosciamo loro una funzione di tipo predatorio.
In realtà però, al giorno d’oggi, molti cani fanno una vita che poco ha a che fare con la vita del lupo: passeggiano poche ore al giorno all’aria aperta, mentre il resto del tempo lo passano sul divano o in pochi metri di giardino. In che modo l’alimentazione Barf può aiutare il cane di oggi a trovare un suo nuovo equilibrio?
Il nome della dieta Barf deriva da un acronimo che potrebbe essere tradotto come: cibo crudo biologicamente appropriato.
Biologicamente significa che rispetta la biologia e dell’individuo. Qual è allora la biologia del cane?
Il cane è un predatore carnivoro. Come dice lei, se osserviamo i denti, i canini, ad esempio, (e tutti i cani hanno i canini) servono per afferrare la preda e per non farsela scappare. I molari, al contrario dei ruminanti nei quali sono piatti, sono affilati e a forma di cuneo e servono a tagliare e a rompere.
Anche la saliva che viene prodotta ha un senso biologico, serve per avvolgere e lubrificare il cibo che deve deglutire.
È giusto dire che il cane non è il lupo ma i cambiamenti che l’uomo ha chiesto al cane di fare (attraverso la selezione) non è riuscita a modificare la sua biologia e la sua fisiologia. Il cane nonostante le crocchette rimane un carnivoro. Quindi se noi scegliamo di alimentarlo attraverso la Barf non stiamo facendo altro che rispettare la sua biologia e la sua etologia.
La dieta Barf consiglia di somministrare una certa quantità di ossa. Alcuni veterinari dicono che non si dovrebbero dare le ossa la cane per questi motivi: i frammenti danneggiano la mucosa intestinale e possono causare di conseguenza emorragie, rischio di perforazione dell’intestino, blocco intestinale, stipsi, diarrea.
Lei cosa ne pensa?
In un’alimentazione crudista le ossa rappresentano la fonte principale di calcio. Si possono dare in percentuali variabili dal 10% al 50% e più della razione totale di cibo. Queste ossa si chiamano ossa polpose e sono ossa con la carne attaccata, devono essere date necessariamente crude.
Si consiglia sempre di fare un passaggio graduale alla dieta cruda proprio per evitare reazioni intestinali (diarrea o vomito) che non è abituato a questo cibo. Se ciò succede non è perché la carne e le ossa polpose fanno male, ma significa che il cane non è più abituato a mangiare in modo appropriato.
È da ricordare che esiste una differenza sostanziale tra ossa cotte e ossa crude: le ossa crude, per loro natura, sono elastiche e quando vengono rotte dai denti non creano schegge o frammenti pericolosi.
Il problema della stitichezza è reale se la somministrazione di ossa eccede la dose consigliata, oppure se si danno delle ossa cosiddette ricreative, cioè ossa di grandi dimensioni lasciate senza la supervisione del proprietario.
Le ossa con della carne attaccata (ossa polpose) sono le più indicate perché la carne ha la funzione di proteggere lo stomaco e l’intestino.
Spesso le persone che intendono approcciarsi alla dieta Barf sono preoccupate di alcune patologie collegate all’uso della carne cruda come la salmonellosi e la malattia di Aujeszky. Mi sa dare qualche delucidazione in merito?
Per tutti i tipi di alimenti è bene seguire le normali norme igieniche. Nessun tipo di cibo è esente da pericoli microbici se non ben conservato. Nei nostri negozi arrivano carni controllate quindi pericoli di questo genere non dovrebbero sussistere. In una dieta cruda spesso si consiglia di effettuare un congelamento della carne o del pesce prima di servirli all’animale. Questo serve a preservare il cibo e abbattere possibili contaminazioni batteriche o microbiche.
Il passaggio alla dieta Barf: quali accorgimenti dobbiamo adottare per rieducare un cane adulto, abituato a mangime, croccantini e cibo cotto alla carne cruda?
Uno dei passaggi fondamentali è costituito dal digiuno, in modo da far riposare l’apparato digerente in attesa del nuovo cibo. Nei giorni successivi bisognerà iniziare con una dieta leggera a base di carne cruda o cotta e verdure, evitando la somministrazione di ossa.
Assieme al veterinario si può scegliere il tipo di carne più opportuno.
BARF è sinonimo di naturale e sano ma consiste nel nutrirsi di animali. Questo può essere contraddittorio per i padroni che seguono una dieta vegetariana o vegana?
Certamente. È una questione molto dibattuta all’interno della SIOV (Società Italiana di Omeopatia Veterinaria) e nei vari forum di nutrizione animale.
Le considerazioni riguardo a questa tematica sono etiche, personali (la maggior parte dei docenti della scuola è vegana o vegetariana) ma anche rispetto alla sostenibilità di questo tipo di alimentazione.
Che l’alimentazione BARF sia biologicamente appropriata, e quindi naturale e sana per un cane, non c’è dubbio.
Il problema in realtà coinvolge qualsiasi tipo di alimentazione del cane e del gatto ed è un problema etico: quanti animali si devono sacrificare per soddisfare il nostro bisogno di vivere con un cane o un gatto?
Ci sono molte persone che hanno fatto anche il ragionamento: cane= carnivoro, carne=proteine, proteine= legumi, e quindi il cane può essere vegetariano. Ma anche questo è un problema etico: perché devo esigere che un gatto mangi proteine di origine vegetale quando la sua natura biologica ed etologica è quella di essere carnivoro? È una riflessione molto interessante.
Consiglierei semplicemente a queste persone di farsi seguire da un veterinario, per evitare che una sana iniziativa si trasformi in eccessiva improvvisazione e a farne le spese sia il cane.
Comunque sul sito http://www.armonieanimali.com stiamo creando un elenco di medici veterinari che si occupano di diete che possono incontrare le varie esigenze dei proprietari.
E per quel che riguarda il gatto invece? In quest’intervista, il dott. David Bettio ci parla della dieta Barf per gatti.
DR. David Bettio
Dir. San. Ambulatorio Veterinario Olikos – Parma
Presidente SIOV