Ho perso 15 chili e non posso nasconderlo. Sono felice di averli persi e nascondere questo mi riesce ancora meno. Anzi, non voglio affatto nasconderlo, non ne ho nessuna intenzione, perché sono stata brava e forte. Ancora meno ho intenzione di nascondere come ho fatto a dimagrire blaterando di metabolismi felici ed equitazione dopo la quantità inaspettata di mail ricevute chiedendomi consigli e suggerimenti. Ancora in molte mi avete chiesto un post definitivo quindi, sperando di fare cosa gradita: eccolo.L'argomento dieta è serissimo e spesso spinoso perché molte, ed io tra loro, conducono da anni una lotta senza quartiere con il cibo e con il proprio corpo. Per questo, prima di addentrarci nel meraviglioso mondo della galletta di riso, sono necessarie alcune premesse.In anticipo sulla prima mente luminosa che sicuramente si sarebbe erta ad accusarmi di faciloneria sottolineo che, come si può evincere da piccoli ma non trascurabili dettagli quali non avere nemmeno un vago barlume della distribuzione degli organi interni o una anche debole conoscenza dei nomi delle dita dei piedi, non sono un medico e nemmeno un'esperta in materia. Sono una che si è fatta le sue idee parlando con le amiche, leggendo su Internet, ascoltando il proprio corpo, valutando con l'esperienza. Non sono seguita da un professionista, faccio di testa (di minchia) mia. Questo post non deve essere preso come una verità rivelata, ma solo come il vissuto fortunato di una che, cazzo, finalmente, ce l'ha fatta. La lista degli alimenti è certamente incompleta, per alcune può funzionare l'esatto opposto di quello che dico, i gusti possono essere diversi, probabilmente mangio troppo poco, ma sono qui anche e soprattutto per scambiare suggerimenti, consigli e magnifici segreti, non per profetizzare o fare proselitismo fanatico.Seguire una dieta non è facile, non è estremamente faticoso, ma non è così semplice. Ci vogliono una volontà di ferro, una mente incorruttibile, una disciplina militare e un desiderio inflessibile. Bisogna volerlo veramente. Bisogna avere fiducia e pensare che sì, quel Bigné che sembra così buono e innocente farà la differenza. Un Bigné dopo l'altro. Non per tutte è il momento di cominciare una dieta. A volte non è semplicemente tempo. Forse più avanti verrà e allora potrete riprendere in mano questo post con un altro spirito. Se avvertite un senso di disagio, una profonda insoddisfazione, un pizzicore sotto, vicino alle palle, lasciate perdere perché temo che questo post potrebbe avvilirvi ancora di più ed io non lo voglio davvero. Sono qui per condividere ciò che mi ha resa felice e per spronare chi è pronta. Io non sono stata pronta per anni dopo essere ingrassata, non ne volevo neanche sentir parlare, mi infastidivo immediatamente, mi chiudevo nel mio peso, che non era eccessivo, ma era troppo per l'idea che avevo di me stessa. Poi, qualcosa è scattato, non so spiegarlo, improvvisamente ci ho creduto e non ho più ceduto il terreno di un centimetro né ho intenzione di farlo perché guardarmi il culo allo specchio adesso - ADESSO che ho fatto il giro di boa dopo anni di luci spente, di maglie larghe, di giorni d'Estate passati troppo coperta - mi appaga come nessun piatto di spaghetti al ragù della mia vita. Tralasciando per un momento la questione salute, su cui tornerò più avanti, non tutte hanno bisogno di dimagrire o devono farlo. Io dovevo farlo. Non perché ne avessi realmente l'impellenza, stavo discretamente bene anche prima, ma il riflesso che lo specchio mi rimandava non corrispondeva a quello che volevo essere. Ci sono ragazze splendide, ma splendide davvero, che non sono magre come chiodi, ma nonostante questo sono perfettamente a proprio agio con loro stesse. E sono bellissime. Le conosco e le invidio. Io sfortunatamente non ero una di loro, ogni chilo mi pesava addosso come se fossero stati venti, non sapevo portare il mio corpo e contro la Bulimia ho lottato, e poi vinto, per cinque anni. Non voglio essere ipocrita, essere magre è una cazzo di figata: puoi insultare meglio le persone, tutti i tuoi ex ti riscrivono, ti puoi sparare le pose in ascensore con maggiore soddisfazione, ma non è l'unica via. È solo quella che funziona per me e che potrebbe funzionare anche per qualcun'altra.Fatte queste NOIOSISSIME premesse per le giudicanti teste di feci che sempre approdano in Papuasia, possiamo finalmente parlare di cosa cazzo ha fatto quella stronza di Sarinski per dimagrire. Partiamo da quello che non ho fatto: non fatto attività fisica, non ho seguito un menu, non ho pesato i cibi. Sono partita dalla Dieta dei Gruppi Sanguigni di Peter d'Adamo, una dieta che prevede elementi benefici, neutri e nocivi per ciascun gruppo sanguigno, e da lì ho deciso arbitrariamente e senza approfondite conoscenze quali cibi mangiare e quali no, secondo un personale elenco che con il passare del tempo stilavo nella mia mente e imparavo a memoria. Appartengo al Gruppo A che prevede una drastica riduzione del consumo di latticini e carne rossa. Ho eliminato anche salse, pasta, prodotti da forno, prodotti in scatola, bibite, dolci e fritti. Le solite cose che fanno godere come Solange a un mercatino di perline, insomma. Ma sentirmi molto meglio mi fa godere infinitamente di più.Mangio di norma solamente due volte al giorno: a colazione e a cena. Questo deve valere solo per me e il mio bizzarro apparato digerente che si produce in terribili dolori di morte che mi fanno restare aggrappata alle mie stesse viscere e bramare il subitaneo decesso se mi azzardo a mangiare qualcosa tra questi due pasti, ma non deve essere assolutamente la regola generale. Oltre all'abnorme quantità di verdura fibrosa verde di cui mi nutro (fagiolini, zucchine, broccoli, insalata, sedano, finocchi, cavolini di Bruxelles, carciofi, spinaci, coste, bietole, erbette, cavolfiore, porri, asparagi, verze, eccetera) sono qui raffigurati nel più bel collage che abbiate mai visto e pronto alla stampa per averne sempre un fresco ricordo i principali alimenti di cui mi abbotto senza dignità:
I miei pasti sono principalmente composti da carne bianca alla Canalis (pollo o tacchino, ma se siete cattive e cazzute anche il coniglio può andar bene, io non me la sento) o pesce (salmone, sogliola, platessa, pesce persico, rombo, merluzzo) abbinati con delle verdure, TANTE verdure. Una volta a settimana mangio 100 g di ricotta magra. So quanti grammi sono perché la vendono in pratiche vaschette che immagino si trovino già così blisterate in natura.Una volta a settimana mangio anche della verdura amidacea come patate o zucca. Più raramente fagioli cannellini, mais, piselli, peperoni, melanzane, pomodori o funghi.Ci è voluta una forte violenza su me stessa per convincermi che mangiare verdure diverse durante lo stesso pasto fosse un'idea socialmente accettata. Anzi, mi trovo bene cominciando un pasto con della verdura cruda (insalate, finocchi, sedani, sempre roba verde) che mi intoppa per bene per poi proseguire con le proteine e la verdura cotta, anche di diverso tipo. La verdura amidacea invece no, niente, non mi convince, non mi fido di lei, secondo me è infida e ne mangio solo di un tipo per pasto, accompagnata preferibilmente con il pesce bianco.Due volte a settimana mi faccio le uova, anche a colazione se mi sveglio con la fame di tre guerrieri norreni.Mangio anche riso, orzo, farro, pasta di farro, pasta di riso e gran scodelle di zuppe di legumi, soprattutto quando in casa non ho un cazzo di fresco. Il pane me lo sono dimenticata, ma gli spuntini NO. Ogni tanto mi concedo della frutta secca. Mangio gallette di riso o di farro che imbottisco con rucola e bresaola o tacchino oppure che scaldo e sbriciolo in una tazza mentre mi guardo film per intellettuali. Se ho una voglia irrefrenabile di dolce, le spalmo di marmellata senza zucchero, che trovo anche più buona di quella normale perché priva di orribili pezzettoni dagli spaventosi echi mestruali, oppure mangio biscotti alla soia (uso quelli della marca Céréal) pucciati nel latte di soia. Latte di soia A PIOGGIA. A colazione, lo aromatizzo con della cannella oppure della vaniglia. Appena sveglia mangio cereali integrali oppure succo d'ananas, barrette di frutta o fibre (marca Hero), té verde e le solite gallette e biscotti, compagni di vita.Ho ridotto l'utilizzo del sale, preferito il sesamo, sostituito lo zucchero col miele o con il dolcificante e mi sono scordata dell'olio cotto mentre per condire uso sempre almeno un cucchiaio di olio crudo. Niente aceto. Niente glassa balsamica Ponti. NEIN.Per dolce mi concedo dei budini di soia (aridaje) e per detonare davvero qualsiasi fame un quadratino di cioccolato fondente con almeno il 70% di cacao alla fine di ogni pasto.Non mangio frutta MAI perché la frutta è IL NEMICO NUMERO UNO DI SARINSKI. Ogni tanto mi constringo a dei frullati o omogeneizzati, ma mi fa veramente cagare. Per questo sopperisco al bisogno di Vitamine mangiando carote crude o verdura colorata. Mi sento di suggerire banalità come mangiare la frutta lontano dai pasti e bere poco a tavola ma molto durante il giorno.
Tre sono invece i suggerimenti chemi sento in dovere di dare senza paura di essere contraddetta benedicendo l'Umanità con la mia saggezza:
1. Scrivete TUTTO quello che mangiateIo uso le note dell'iPhone, cominciate a farlo anche se avete un'intenzione, un'allure, un presentimento di stare per cambiare qualcosa nel vostro regime alimentare. Vi aiuterà a capire meglio quanto e cosa mangiate.2. Non dite a NESSUNO che state facendo una dietaAlmeno fino a quando non potrete più nasconderlo, ditelo a meno persone possibili La gente è stronzatroia, farà qualsiasi cosa vedervi fallire. "Ma cosa vuoi che ti faccia?""Capirai, per una volta!""Sicura che non lo vuoi?"NO. MANDATELI AFFANCULO.3. Una volta alla settimana mangiate QUELLO CHE VI PARE.Pizza, patatine, cibo cinese, lardo, Fondue Bourguignonne, quello che volete. Questa strategia ha un duplice scopo. Primo: ci sarà sempre un aperitivo, un compleanno, un Vernissage, un cazzo in culo a cui non potrete mancare e in cui sarà presente tanto cibo tentatore. Tenetevi queste occasioni come i vostri bonus settimanali e non dovrete nemmeno dare giustificazioni. Nessuno saprà che siete a dieta, ma sarete lo stesso sempre più magre, il vostro segreto è al sicuro, il vostro stomaco appagato, il vostro culo sempre più bello. Secondo: cedere alla tentazione settimanale, premiarvi, anelare a un pasto gustoso vi toglierà le voglie e vi darà la forza di restare ligie al dovere durante la settimana.I benefici che ho tratto da questa dieta sono immensi, non solo indosso la fottuta 38, ma mi sento meno stanca, meno pesante, meno incazzata. Ho imparato a mangiare, a fermarmi quando mi sento piena, ad avanzare il cibo nel piatto se non mi va più. E succede, succede davvero quello che prima era impensabile per la ragazza con la bocca e le mani sempre piene di crocchette: non mi devo strafogare per forza. Non mi porteranno via il cibo, avrò occasione durante il pasto libero settimanale di mangiare quello che voglio.Da non sottovalutare poi il maremoto di rodimento di culo provocato in "amiche" e parenti. Cominciamo da mia madre, che mi lancia sguardi preoccupati e mi fa sentire subito una ricca adolescente problematica. Martina Stella in "Le Stagioni del Cuore". Proseguiamo con i "Ma quanto è dimagrita? Secondo me non è normale! Non era così! Secondo me è anoressica! Ma mangia? È deperita!". Mi sono già rotta le palle di sentire che alle magre si può chiedere se sono malate e alle grasse no. Perché è tutta salute. Perché meglio un chilo in più che uno in meno. Perché magna che te fa bene. Non è vero. Non è vero per niente. Perché? Essere in sovrappeso fa forse bene alla salute o all'umore se non ci si sente a proprio agio o si è mortificati dagli altri? No, solo che no si può dire, perché guai. O forse non si è capaci di dirlo con la giusta delicatezza e la dosata faccia tosta, senza cattiveria. Mi sono esposta scrivendo questo post. Non è il migliore che ho scritto, è stato impegnativo Parlarne è la cosa più difficile di questa dieta perché sono ancora alla prova, perché ho un passato di disturbi alimentari perché il cibo per me è stato più consolatore di insuccessi che altro, ma vaffanculo a tutto, ve l'ho scritto quando non pensavo di esserne capace e spero che possa esservi ultile in un piccolo e maldestro modo o nell'altro.
-S
&