E' difficile essere liberi. Liberi veramente. E' difficile per me esserlo persino sul blog dove mi accorgo di autocensurarmi, di autolimitarmi. Limiti e censure di cui non soffrirei se tenessi un diario tradizionale cui nessuno può accedere.
Così decido di non pubblicare un post che probabilmente non verrebbe capito o frainteso, o mi astengo dal compiere azioni (semplici commenti e confronti), su altri blog che per una qualche ragione, spesso per vanità deluse, ho deciso che non meritano di essere più frequentati.
La strada per la libertà è lunga, anche per una libertà di piccolo cabotaggio come quella dei diarii on line.
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