Tutto insieme,troppo presto.
Una morte,una condanna su una vita spezzata troppo presto forse per una complicita’ sotto forma di accordi sindacali e aziendali,una produzione che deve rallentare a tutti i costi visto che deve essere fermato l’Afo 5,il piu’ grande altoforno d’Europa e quello piu’ indicato come causa di effetti negativi sulla popolazione locale.
Poi la mazzata odierna,aspettata e voluta dall’azienda:la cassa integrazione per duemila unita’ dell’area a freddo(treno nastri,laminatoio a freddo,le officine,il tubificio longitudinale),dovuta alla discesa della richiesta di mercato mondiale.
Infine il peso,terribile,di un’agonia,quella di una citta’,che adesso sconta la sua “vocazione forzata” all’acciaio e che,dopo verita’ venute a galla in questi ultimi anni,si chiede se quel prezzo da pagare(l’ultimo e’ Claudio Marsella,caduto sul lavoro)abbia un senso.
La magistratura e’ stata la diga prima che l’acqua andasse a valle,un argine che sta resistendo ma che adesso ha,e deve,avere la forza di essere il baluardo di difesa di una comunita’ intera.
Se riuscira’ a reggere,le pressioni anche della casta e
FOTO DI ARALLA GIANLUCA.