La diga regge,riva spinge e il futuro e’ nero.

Creato il 06 novembre 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

Tutto insieme,troppo presto.

Una morte,una condanna su una vita spezzata troppo presto forse per una complicita’ sotto forma di accordi sindacali e aziendali,una produzione che deve rallentare a tutti i costi visto che deve essere fermato l’Afo 5,il piu’ grande altoforno d’Europa e quello piu’ indicato come causa di effetti negativi sulla popolazione locale.

Poi la mazzata odierna,aspettata e voluta dall’azienda:la cassa integrazione per duemila unita’ dell’area a freddo(treno nastri,laminatoio a freddo,le officine,il tubificio longitudinale),dovuta alla discesa della richiesta di mercato mondiale.

Infine il peso,terribile,di un’agonia,quella di una citta’,che adesso sconta la sua “vocazione forzata” all’acciaio e che,dopo verita’ venute a galla in questi ultimi anni,si chiede se quel prezzo da pagare(l’ultimo e’ Claudio Marsella,caduto sul lavoro)abbia un senso.

La magistratura e’ stata la diga prima che l’acqua andasse a valle,un argine che sta resistendo ma che adesso ha,e deve,avere la forza di essere il baluardo di difesa di una comunita’ intera.

Se riuscira’ a reggere,le pressioni anche della casta e

FOTO DI ARALLA GIANLUCA.

dell’occulto mondo dei favoritismi in cambio di irregolarita’,allora una nuova era sara’ a disposizione di noi tarantini.

Adesso il rischio e’ che Riva abbia voglia di forzare i tempi,di rompere la diga e farsi sentire,magari andando a colpire i lavoratori e le speranze di essi.

Un ricatto occupazionale,quello che noi tutti non vogliamo ma che,si teme sia gia’ in atto.



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