I rimbalzi di Philae visti da OSIRIS a bordo di Rosetta (ESA): Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA
Secondo quest’ultima immagine composita rilasciata dall’Agenzia spaziale europea (ESA) sarebbero tre i rimbalzi che il lander Philae avrebbe effettuato prima di appoggiarsi “definitivamente” (senza riuscire ad ancorarsi) in un punto, per ora, ancora sconosciuto sulla superficie di 67P/Churyumov–Gerasimenko. Il piccolo gioiellino dell’ESA, il primo manufatto umano a toccare il suolo di una cometa staccatosi da Rosetta (la sonda madre) lo scorso 12 novembre, è stato messo in ibernazione sabato 15 novembre alle ore 13:35 dopo essere riuscito a sollevarsi di qualche centimetro e a voltarsi di 35 gradi con le ultime “gocce” di energia provenienti dalle batterie.
Questa incredibile sequenza di immagini è stata realizzata unendo insieme gli scatti di OSIRIS (Optical, Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System), la camera montata sulla sonda madre alla cui progettazione ha contribuito l’Università di Padova attraverso il CISAS. Si tratta di una serie di immagini ottenute nel corso dei 30 minuti che hanno anticipato il touchdown (17:35 GMT). Si nota come il lander muovesse verso est, ad una velocità di mezzo metro al secondo, come avevano già ipotizzato gli esperti tramite i dati di CONSERT (il tomografo usato per tentare d’individuare il lander). I ricercatori dell’ESA hanno anche fornito un confronto tra la zona di touchdown poco prima e dopo il primo contatto con la superficie.
Gli scatti, con una risoluzione di 28 cm/pixel, sono stati ottenuti quando Rosetta si trovava a 17,5 chilometri dal centro della cometa e a circa 15,5 chilometri dalla sua superficie. Da sinistra a destra (immagine sopra) si vede Philae scendere e attraversare parte della superficie della cometa 67P.
Come detto, il team dell’ESA che si occupa della missione Rosetta non sa ancora con precisione dove si trovi il punto finale di accometaggio del lander, avvenuto alle 17.35 GMT, dopo un ultimo breve rimbalzo alle 17.25 GMT. I ricercatori e gli ingegneri sperano che unendo i dati di CONSERT, di OSIRIS e della NAVCAM con le immagini scattate da ROLIS e CIVA (a bordo di Philae) sarà possibile conoscere la sua posizione sulla cometa.
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Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni