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La discesa in variante

Creato il 30 settembre 2012 da Storiediritratti @GianmariaSbetta
La discesa in variante

La discesa in variante..

Stavo scendendo dalla montagna quando sono arrivato ad un bivio, uno dei tanti sui sentieri dolomitici. Spensierato e senza fretta. Vediamo, destra o sinistra? So dove devo arrivare ma posso farlo in due direzioni diverse, scegliendo la stessa via fatta all’andata o cambiare. Percorso sicuro o scoprire una variante.

Quante volte dobbiamo affrontare delle scelte? Dalla più banale come questa a scelte di vita, futuro e lavoro. A volte l’ostacolo che ci impedisce di buttarci è proprio la pigrizia. Stiamo troppo comodi per provare qualcosa di nuovo.

Scelgo sinistra, vediamo un po’ da che parte passa. Prima salendo in compagnia molte cose sono passate in secondo piano per l’allegria e la spensieratezza del raccontare. Adesso sto scendendo da solo e voglio fermarmi ad osservare, senza fretta, provando ad indovinare dove mi porterà questo nuovo sentiero, segnato male e che a tratti si perde nel bosco. A volte perdersi è pure bello. Avrò pensato a questo quando mi sono ritrovato di fronte al crepaccio, la prima difficoltà? Cerco con lo sguardo il sentiero per capire dove ci siamo separati e lo trovo, molto più in basso. Devo aver svoltato qualche metro prima. Ma senza quell’errore non avrei mai potuto vedere il sentiero da una prospettiva diversa, capire. Non torno indietro, sarebbe troppo semplice. È quel senso di evasione dalla normalità e dalle rotte comuni che mi fa stare bene. Anche solo 5 minuti di discesa tra i sassi pericolanti. Sono convinto che basti poco per provare qualcosa di diverso, andare oltre gli schemi. Sul sentiero che mi riporta a casa ci tornerò più tardi, forse. Ho voglia di incontrare qualcosa di nuovo ad ogni passo per ora, non voglio stare comodo, odio la pigrizia.

Ho letto su un libro si Sebastiano Zanolli questa riflessione: “La pigrizia è la tentazione di spendere meno energie possibile per procurarsi un risultato. Anche l’efficienza è saper ottenere il maggior risultato possibile con il minor sforzo. La differenza sta nell’orizzonte temporale. La pigrizia non vede molto lontano, l’efficienza sogna, prevede, pianifica e contestualmente agisce.” Liberarci della nostra “poltrona” potrebbe significare scoprire di non essere poi così prigionieri della quotidianità. Se qualcosa non ci piace, proviamo a cambiarlo; abbiamo così tante potenzialità da sfruttare. Niente più poltrona, intesa come pigrizia o disinteresse verso un obiettivo da raggiungere. Quella macchina in fondo al sentiero si può raggiungere anche scavalcando tronchi, calpestando terreni impervi e scivolosi fuori dal sentiero, non ho dubbi. Non c’è posto per i dubbi nella mia variante.

I soli limiti a ciò che potremo realizzare domani, sono i dubbi di oggi. E allora proviamoci! Una meta, un obiettivo. Il percorso per raggiungerli sarà la nostra variante.
Metto in moto la macchina, l’ho raggiunta tramite un’altro percorso. Devo andare.
Da qualche parte nel mondo, qualcosa di incredibile aspetta solo di essere scoperto.


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