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La disciplina

Creato il 04 aprile 2013 da Renzomazzetti
.un fiore di Marta.

.un fiore di Marta.

La disciplina non è intesa come supino e passivo accoglimento di ordini, come meccanica esecuzione di una consegna ma come consapevole e lucida assimilazione della direttiva da realizzare. La disciplina non annulla la personalità in senso organico, ma solo limita l’arbitrio e l’impulsività irresponsabile, per non parlare della fatua vanità di emergere. La questione della personalità e libertà si pone non per il fatto della disciplina, ma per l’origine del potere che ordina la disciplina. Se questa origine è democratica e non è un arbitrio la disciplina è un elemento necessario di ordine democratico e di libertà. (Ricordo da un racconto di Tirella lettore di Gramsci).

I  L   ”P  A  L  A  Z  Z  A  C  C  I  O”

Il ”Palazzaccio”

è il palazzo dei poveri.

Un palazzo

traforato come un setaccio

che ne ha viste di tutte le specie:

peccati

sudicerie

gente che nasce, gente che muore,

bambini ammalati nel letto,

mamme che si affannano a cercare il dottore,

bombe,

cannonate (le nostre prodezze da matti),

ladri, affamati, carabinieri… manette.

Ed ora è là che pensa ai suoi inquilini,

il povero ”Palazzaccio”

e si accorge… di amarli.

Ma guarda un po’ che affare!

Neanche se il muratore

gli avesse fatto il cuore!

E guarda ingiù, e vede sui terrazzi

stesi su fili spinati

i nostri poveri stracci:

i panni delle nostre donne che han teso il bucato.

Le nostre maglie strappate

le nostre mutande, le pezze

dei bambini

con la macchietta gialla

in corrispondenza del culo…

E pensa, il ”Palazzaccio”:

Ah, povera gente! Ah, povera gente!

E dire che passan certuni

con gli occhiali neri e i guanti

che van tutti stecchiti

come fossero… chissà chi!

-Enzo  Guerra-

 

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