Disastro alle europee, fallimento alle amministrative francesi (nonostante si sia recato a votare con il jet presidenziale al costo di 9000€). Marine Le Pen, leader del “Front National” che potrebbe essere il primo partito del Paese, ha affermato che ««i francesi si sono ripresi la loro libertà». Una libertà che Hollande ha osteggiato pesantemente, imponendo alla popolazione i matrimonio omosessuali ignorando il milione di persone sceso in piazza a manifestare contro. «Il Presidente non parla più alla gente, vive in una bolla», ha spiegato l’ex direttore di “Le Monde”.
Lo ha affermato uno dei fondatori del Partito Democratico italiano, Mario Adinolfi: «in Europa proprio Hollande e Zapatero dimostrano che con politiche contro i più deboli sul piano etico, i consensi si perdono e non si conquistano». Secondo il giornalista de “Le Figaro”, Paul-François Paoli, a far esplodere le contraddizioni francesi è stato il “matrimonio per tutti”: «Per la prima volta, non è in nome degli ideali della modernità che si sono mobilitate milioni di persone, ma in nome di un rifiuto fondamentale: quello di cedere al mito normativo del ‘Progresso’ nel campo dei costumi. La sinistra è riuscita a imporre un superego ideologico basato sull’idea che la Repubblica francese parla in nome dell’umanità tutta».
Se infatti furono anche la liberalizzazione dell’aborto e delle nozze gay i motivi della disfatta zaparterista, tanto che oggi il partito di Mariano Rajoy sta lentamente ripristinando la situazione in campo bioetico, lo stesso sembra avvenire con la carriera politica del presidente francese. Come dicevamo, molto ha pesato l’aver rifiutato ogni dialogo o attenzione al milione di francesi scesi in piazza per chiedere che sulle nozze gay si istituisse un referendum, rispondendo con manganellate e arresti (anche recentemente), anche per aver indossato una semplice felpa con disegnata una famiglia.
La fatica di Hollande a comprendere il valore della famiglia e del matrimonio si è confermata dal tradimento della compagna, umiliata davanti alla Francia. Si è lamentato perché la stampa ha “violato la sua libertà”, dimenticandosi di quando lui ha violato quella di migliaia di manifestanti fatti arrestare perché contrari al “mariage pour tous”, per non parlare delle migliaia di rom espulsi dal Paese. Tanto da far inalberare perfino gli estremisti italiani de “Il Manifesto”.
Non è un caso che oggi la Francia stia convergendo verso la destra, come accusa la sinistra, e verso l’anti-europeista “Front National” è ormai il primo partito francese nei sondaggi, la cui presidente, Marine Le Pen, si è fortemente opposta alla legalizzazione dei matrimonio omosessuali e la nipote di Jean-Marie Le Pen, il fondatore e leader storico del “Front National”, abbia definito le nozze gay la «la vittoria di una nano-lobby». Nonostante solo il 7% dei cattolici francesi sostengano il suo partito, ha spiegato di avere a cuore l’opposizione del movimento “Manif Pour Tous”: «sono d’accordo con la gioventù francese che si è mobilitata negli ultimi mesi per difendere il quadro insuperabile dei nostri valori e il rispetto per le leggi naturali. Abbiamo assistito all’onnipotenza di una “nano-lobby” che da sola, con le sue poche centinaia di membri, è stata in grado di distruggere l’istituto del matrimonio, come prova della decadenza e di consacrare il desiderio egoistico e individuale al di sopra di qualsiasi altra considerazione, come il benessere del bambino adottato, anche contro il parere di molti riconosciuti psichiatri francesi», ha detto.
Marcello Veneziani ha messo in guardia dal liquidare il partito di estrema destra come “estremista”, spostando la riflessione sul perché decine di milioni di europei si rivolgano al “Front National” se non per «il disagio degli europei per l’irresponsabile cedimento demagogico ai flussi migratori incontrollati; la difesa della famiglia e delle tradizioni civili e spirituali rispetto alla riduzione della famiglia a unione fra le altre, tra genitore uno e genitore due, più frattaglie che nell’antichità erano denominate figli». Secondo i sondaggi a votare Le Pen sono in maggioranza i giovani francesi.
Intanto Holland perde consensi e piace ormai solo a un francese su cinque, diventando il presidente più impopolare della storia della Repubblica francese. Ma la sorpresa più amara per lui è che, secondo “Le Figaro”, anche gli elettori bisessuali e omosessuali a suo favore sono scesi a ottobre fino al 36% dal 44% della primavera 2012 e dal 50% dell’autunno 2011. Il matrimonio gay, in realtà, non ha portato alcuna popolarità al partito di Hollande, si è concluso sul quotidiano francese. Questo conferma che la maggior parte degli omosessuali non è interessata al matrimonio, come sempre sostenuto da “Homovox”, l’associazione francese di omosessuali contrari alle nozze gay.
La redazione