La disfida d'Italia

Creato il 07 aprile 2012 da Lucas

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Lasciando per unattimo (solo per un attimo) da parte la considerazione che è questasocietà capitalista a dover esser rivoluzionata, dato che ilcapitale attira, come la merda, troppe mosche – e noi umani nonpossiamo, oh no!, lasciar decidere le sorti dell'umanità a dellemosche che, per quanto esseri viventi anch'esse siano, pensano sempre e soltanto aingozzarsi di merda (chissà, forse è buona veramente) – lasciandoda parte questo e concentrandoci soltanto sulle sorti dell'Italia,intesa come repubblica democratica fondata sul lavoro, viene dachiedersi: come è possibile che la nostra patriasia la nazione europea con il più alto tasso di testedicazzo aiposti di comando? E una volta risposto a questa domanda (ammesso e non concesso che risposta vi sia), chiedersialtresì: se il concentrato di testadicazzaggine fosse adeguato aglistandard europei, l'Italia quanto potrebbe guadagnare dal lato dellaproduttività e della decenza?
Lanatura italiana potrà mai essere debellata? Questa malattia conditadi familismo e raccomandazione, dove o sei figlio di papà (o nipote)o sei uno stronzo, altrimenti col cazzo che riesci a emergere e aoccupare i posti chiave della politica e dell'economia, ecco, tuttoquesto potrà mai un giorno, non dico scomparire, ma diventarel'eccezione e non la norma?Nonamo puntare il dito su tizio (Lusi) e caio (Belsito): ma finché nonci si rende conto che tali personaggi sono la norma e non l'eccezionenon andremo, come cittadini, da nessuna parte. È il sottobosco ilterreno che nutre le cime degli alberi. I capi di partito svettanocon le loro chiome variopinte e posticce senza rendersi conto diessere volutamente sostenuti da pusillanimi che slinguazzano i lorderetani in cambio di auto di lusso o vacanze alle Maldive.Macome cazzo fai poi, dal pulpito delle varie tribune politiche, a direai ggiovani: impegnatevi, studiate, lavorate duro? Ma perché non:venite, prendete la tessera di partito, fateci un pompino o uncunnilungus, e poi ci pensiamo noi a farvi avere una laurea per ilfuturo?
Infine,un po' di autoanalisi. Se m'imbattessi casualmente in unavicepresidente del senato che mi dicesse: «Ehi, quel tal Lucas,verresti a Roma per un paio d'anni, a farmi da segretarioparticolare? Prendil'aspettativa (non perdi quindi il posto di lavoro) e io ti dodiciamo un tremila euro puliti al mese, vitto, alloggio e massagginola sera gratis compresi... Che ne dici?».Giàche direi? Ci devo pensare. Mi sa tanto che non sono un Fieramosca.

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