"Bisogna fare la propria vita come si fa un'opera d'arte. Bisogna che la vita di un uomo di intelletto sia opera di Lui. La superiorità vera, è tutta qui". Gabriele D'Annunzio
Alta, sottile con pelle adamantina e intenso maquillage, la Marchesa Luisa Casati, ha vissuto la propria esistenza con il desiderio di divenire lei stessa un'opera d'arte, per mezzo del suo stile di vita e del suo aspetto. Giada Curti anche quest'anno ha illuminato le passerelle di AltaRoma con la sua nuova collezione Haute Couture.
La Venezia dell'Art Dèco accese in lei la magia. Musa di Boldini, amante di D'Annunzio, che la definiva Core' regina degli inferi, rappresentò un dedalo di eccentricità, occulto e magia in una spirale virtuosa. La sua figura alta e dall'aspetto androgino, esaltava le creazioni concepite per lei da Paul Poiret, Ertè e Mariano Fortuny, per un'immagine eccentrica, provocatoria, intenta a portare all'estremo i dettami di una moda morente ... ideandone di nuove.
Dalla quella scia di corrente futurista, nella quale si è imposta la figura epocale della "Divina Marchesa", nasce la "Donna" Primavera/Estate 2016 di Giada Curti.
Una dark lady dall'eterna allure, dagli occhi neri macchiati di oro bistrati e pupille feline rese enormi da colliri alla bella donna, capace di scaturire infinite ispirazioni, riflessi di stile e suggestioni.
L'intrigante e sensuale nero , crea un effetto di ricercata naturalezza quando si fonde con il bianco etereo. Nodi di grogrè, cordoni di seta circondano il collo, ponchos velati si alternano sul verde smeraldo e pelle d'angelo. Delicate ballerine stringate donano alla silhouette una aristocratica postura.
La collezione rappresenta una lettera d'amore, su impalpabili fogli di seta.
Chiude una sposa Boldiniana ... dall'allure poetica.