Vinovo, 3 agosto 2012
Antonio Conte è arrivato, pettinato dal vento, abbronzato e sorridente, al centro sportivo della Sua Juventus. Si è intrattenuto con Paratici e Nedved, e poi si è dedicato alla riunione tecnica prevista per oggi. Marotta non era presente, ed indiscrezioni lo danno in Inghilterra a trattare ancora una volta la cessione di Milos Krasic.
La riunione del tecnico bianconero col suo staff ci fornisce un utile pretesto per osservare quella che, ad oggi, è la formazione della Juventus:
In campo (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marchisio, Pirlo, Vidal; Ramirez, Vucinic, Pepe.
In panchina: Storari, Caceres, Gastaldello, De Ceglie, Appelt Pires, Nainngolan, Padoin, Giaccherini, Estigarribia, Pasquato, Matri, Quagliarella.
L’acquisto di Ramirez dal Bologna, un top player low cost, risulta un buon colpo per Conte: è già a suo agio in Serie A, ha buoni margini di miglioramento, ed è in grado di assimilare in fretta il dogma dell’allenatore bianconero. L’uruguayano è inoltre in grado di “liberare” Vucinic, acquistato la scorsa estate per essere utilizzato come centravanti, ed invece sacrificato sugli esterni con risultati altalenanti.
Si è sussurrato, prima di concludere l’affare Ramirez, il nome di Giuseppe Rossi. Si pensa che la dirigenza abbia voluto evitare un Quagliarella-bis: l’attaccante campano è stato a lungo aspettato, giustamente, dopo la rottura del legamento crociato. Alla luce del suo infortunio dello scorso autunno, acquistare l’italiano del Jersey è stato ritenuta un’operazione ad alto rischio.
Gaston Ramirez non è, ovviamente, quel campione affermato che tutti invocano ormai da qualche estate. Non è Robben, non è Suarez, non è Nani, non è Walcott, non è Higuain. Questi nomi, per quanto Marotta abbia energicamente provato, non sono mai stati alla portata del club bianconero. Per l’acquisto di un campione affermato, spesso è mancato il denaro. Talvolta è mancato il prestigio sportivo, non tanto della squadra, quanto del campionato. In alcuni casi è mancata la strategia.
Si sono rivisti i fantasmi del caso Aguero: un campione corteggiato per settimane, trascorse a dichiararsi le reciproche buone intenzioni, e poi approcciato con l’intenzione di spendere il meno possibile, limando in ogni aspetto le offerte fatte all’Atletico Madrid e al giocatore, giorno dopo giorno. Risultato: storia d’amore mai nata, per l’arrivo di un principe, più celeste che azzurro, e più sceicco che principe, che ha pagato tutto e subito, dimostrando possibilità ed intenzioni ben più forti.
Citando Elio+LST e Morandi, Ramirez è da ritenersi comunque un buon acquisto, un obiettivo centrato: “non dico proprio il primo della lista, ma neanche l’ultimo degli stronzi”.
Marotta, in termini di calciomercato estivo, ha dunque dovuto seguire le due linee guida tracciate da Conte: confermare, e migliorare.
Per migliorare, ulteriormente, si sta puntando sottotraccia Jovetic, disposti anche a sacrificare qualcuno. Operazione difficile, sopratutto dopo lo 0-5 dello scorso marzo, incassato dalla Fiorentina nel “Giorno delle Parrucche”.
E viste le difficoltà dell’allenatore pugliese nell’inserire giocatori stranieri, ci si è affidati a chi ha confidenza col sistema Conte, o a chi ha le caratteristiche per farlo suo in tempi rapidi, confermando appunto quanto di buono ottenuto.
Manca ancora un mediano, uno che possa, anche con abilità diverse, sostituire Andrea Pirlo. Si fa il nome di Essien, giocatore di enormi qualità, ma con alcuni problemi fisici.
Esattamente quello che si diceva la scorsa estate del playmaker della Nazionale, nuovo numero 10 bianconero.