Il 23 gennaio 2011 negli USA è stato ricordato il 38° anniversario dell’introduzione dell’aborto legale. Ne approfittiamo per raccontare che il caso che spianò la strada alla legalizzazione della pratica abortiva, cioè quello di Jane Roe (pseudonimo di Norma McCorvey). Nel 1973 la Corte Suprema le concesse infatti la libertà di abortire e divenne così la bandiera del femminismo e del laicismo americano. Essendo ovviamente lesbica, per molti anni visse con la sua compagna, Connie Gonzales, a Dallas (qui una sua intervista del 28/7/1994 del New York Times). Ma nel 1995 qualcosa di incredibile accadde. Lo raccontò lei stessa nel suo libro “Won by Love” (1998): «Ero seduta in un ufficio, quando ho notata un poster con uno sviluppo fetale. La crescita del feto era così evidente, gli occhi erano così dolci. Il mio cuore mi faceva male solo a guardali. Sono corsa fuori dalla stanza e mi sono detta: “Norma, hanno ragione”. Qualcosa in quel poster mi ha fatto perdere il respiro, continuavo a vedere l’immagine di quel piccolo embrione di 10 settimane, e non ho potuto non dire: “questo è un bambino”. E’ come se un paraocchi mi fosse caduto gli occhi, ho capito subito la verità: è un bambino! Mi sentivo schiacciata sotto la verità di questa realizzazione. Ho dovuto affrontare una realtà terribile: l’aborto non si trattava di un “prodotto del concepimento” o di “periodo mancato”. Si trattava di bambini uccisi nel grembo della madre. In tutti quegli anni mi ero sbagliata. Tutto il mio lavoro nelle cliniche abortiste era sbagliato. Divenne chiaro, dolorosamente chiaro» (da www.leaderu.com). Nello stesso anno Norma si convertì al cristianesimo e venne battezzata l’8/8/1995, evento che fu ripreso dalla telecamere di una televisione nazionale. Ha espresso rimorso per il suo coinvolgimento alla decisione della Corte Suprema e, da paladina pro-life, ha iniziato a collaborare con l’ente Operation Rescue per rendere l’aborto illegale. Il 21/6/1996 Norma McCovery annunciò di non essere più lesbica e il 15/6/1998 la McCorvey rilasciò una dichiarazione nella quale rese pubblica la volontà di entrare nella Chiesa cattolica: «Dopo molti mesi di preghiera e molte notti agitate, faccio l’annuncio gioioso che oggi ho deciso di unirsi alla Chiesa Madre del cristianesimo, con questo naturalmente intendo la Chiesa cattolica romana». Anche Giovanni Paolo II venne avvertito di questo fatto. Dal 2005 Norma McCorvey sta tentando di rovesciare la famosa decisione del 1973 della Corte Suprema, che, a causa sua, permise l’introduzione dell’aborto legale negli Stati Uniti. Su Priestforlife si può trovare tutta la sua biografia, le sue interviste e le sue dichiarazioni.
Qui sotto un documentario apparso sulla televisione americana sulla sua storia