Oggi si parla di una donna speciale, una futura collega Mental Coach, con ha una passione che l’ha accompagnata per tutta la vita: i cavalli. Quindi lascio spazio alle sue bellissime parole e attenzione…ci sono insegnamenti importanti:
I cavalli sono talmente percettivi, da presagire umori e stati d’animo: non gli si può mentire, leggono nella nostra anima. Si instaura, dunque, tra uomo e animale, un’unione profonda, quasi una sorta di comunicazione telepatica. Se si riesce a creare un rapporto di stima, intesa, rispetto reciproco e amore, il destriero è pronto a tutto per il proprio cavaliere, persino a buttarsi nel fuoco.
Quando si stabilisce una relazione con un cavallo, si impara a gestire le emozioni, sviluppare l’autocontrollo, schiarire la mente e mantenere la concentrazione. Possono essere maestri di vita, capaci di rendere le persone più responsabili. Per i più giovani, il rapporto con i cavalli rappresenta un’esperienza di alto valore formativo. Un bambino o un adolescente può trovare nel cavallo un educatore, un amico e un compagno di avventure. La prima lezione che viene impartita, è come “cadere da cavallo”: bisogna subito rialzarsi e risalire in sella, sconfiggendo paura, rabbia, vergogna, in alcuni casi dolore. E’ come una metafora della vita, si può cadere, ma ci si deve rialzare!
Ho avuto la fortuna e l’onore di “conoscere” i cavalli all’età di nove anni e da allora non ho mai smesso di amarli. Sono cresciuta in compagnia di una delle razze più antiche, i Lusitani: è avvenuto in Portogallo, dove ho avuto l’eccezionale opportunità di frequentare la scuola di Arte Equestre del Maestro Luis Valenca, in cui ho imparato a montare con sensibilità e “cuore”.
Per chi attraversa un momento di crisi e per i malati, può essere terapeutico avvicinarsi a questo mondo: è scientificamente provato che il movimento dl cavallo e il contatto con esso stimolano il cervello, aumentando la produzione di serotonina e danno piacere. Con l’ippoterapia, spesso, si ottengono notevoli miglioramenti, specie in alcune particolari patologie.
Il cavallo Lusitano, come dice il mio maestro, è “un’opera d’arte vivente”, compagno inseparabile dell’uomo fin dall’antichità. Da sempre uno dei mezzi più importanti nella conquista della civilizzazione, gli dobbiamo molto nello sviluppo dell’agricoltura, senza contare che, anche grazie a lui, la comunicazione tra i popoli è divenuta più veloce. I Lusitani venivano utilizzati anche in guerra, ove le figure di Alta Scuola, come le levade e le capriole, avevano la funzione di bombe e proiettili. Fu proprio durante i conflitti, che vennero selezionati gli esemplari di maggior agilità, coraggio e affidabilità, poiché un’esitazione da parte del cavallo a un input del cavaliere, poteva significare la morte di entrambi. Sin dai tempi più remoti, si rivelarono anche una fonte di ispirazione per pittori e scultori.Il mio percorso mi ha portato a specializzarmi nel dressage, un misto tra balletto e ginnastica artistica, durante il quale vengono eseguite, a cavallo, particolari figure, che richiedono un risultato preciso e armonico. E’ quasi come se si facessero ballare i cavalli! Questa disciplina esige una perfetta intesa tra cavaliere e cavallo, che deve necessariamente essere allenato, curato, alimentato, trasportato e mantenuto nell’attitudine psicologica più adatta. Più che uno sport, si tratta di un’arte, supportata da un’immensa passione. Da qualche anno gestito una scuderia a sud di Milano, dove insegno questa tecnica meravigliosa.
Ritengo i cavalli esseri spirituali capaci di appassionare e rapire l’anima di chiunque. Ringrazio Dio per avermi dato il dono di riuscire a capire e interpretare l’anima di queste splendide creature. E’ per questo che vorrei ricordare a tutti che i cavalli vanno trattati come principi e principesse, perché anch’essi sono dotati di un’animo nobile…è questo che insegno da sempre ai miei allievi…”
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