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La donna col fallo

Creato il 25 settembre 2011 da Carlo_lock
Meglio provare il fallo finto di una donna vera che il fallo vero di una donna finta...E dietro questo "chiasmo" c'è tutta l'essenza della preferenza per la donna "in fallo" contro una transessuale. Perché molti, di fronte a una preferenza maschile per un fallo-protesi (strap-on) applicato su un essere di sesso femminile, replicano: "Ma scusa, non è meglio una trans?". La mia risposta è "no" (ma è opinione personale). Ed ora qui mi accingo a spiegare gli annessi e connessi: dunque, perché preferire lo strap-on a un cazzo vero? Semplicemente perché il cazzo finto fa parte di un momento puntuale usa e getta, come un sogno che svanisce, non permanente, un sogno che non turba e soprattutto questo sogno "fallico" è semplicemente un accidente su un involucro sostanziale femminile.
Il cazzo di un trans è vero, su un corpo di donna apparente (in pratica è come fare l'amore con un uomo in fin dei conti)...Quindi dove sarebbe la differenza, la novità? Fai sesso con un uomo dalle sembianze femminili, non con una donna col cazzo....
Sì, d'accordo, dobbiamo pensare che in fondo una trans è una donna, ma aggiungiamoci il "come se", non "è". Molti eventi nella realtà obbediscono al "come se"..Il "come se" è una forma di mascheramento, un po' come immaginarsi che una puttana sia innamorata durante un rapporto, è come un gioco di abbellimento della realtà. Dunque la trans si sente donna e va rispettata per questa sua condizione, ma è intimamente un uomo, nel suo corredo genetico, nella sua struttura ossea. Mi si dirà anche che non è un uomo né una donna, ma qui la questione si aggroviglierebbe. Per semplificare, kantianamente parlando la donna che "riveste" è un'apparenza fenomenica, non è un noumeno. L'amore per una trans, il riconoscimento di una trans è la dimenticanza di un uomo, la soppressione del maschile. Ciò che rimane a partire da questa dimenticanza è un passato individuale in divenire, in itinere, un presente in modificazione tendente progressivamente al femminile. Ma ritorniamo al punto: quando si assiste alla rinascita della "donna", lo spettro del maschile è sempre dietro la porta, forse è meglio farsi ingnnare, ma la realtà non può cambiare, anche attraverso una sua mistificazione. La realtà c'è sempre, anche se non ci è svelata. La realtà è il solo incubo che abbiamo intorno a noi. Invece una donna col fallo "finto" rimane penetrabile, rimane con la sua vocina, con la sua vagina come se fosse un ermafodrito (ma anche qui, rimaniamo nell'ambito del "come se", perché non "è" un ermafrodito). Insomma questo contrasto, i capelli lunghi, le ossicina fini fini e il cazzone di gomma che sporge è veramente la simulazione di una donna col cazzo...In quel momento c'è una donna col cazzo, e oltretutto ha quel fascino cyber, da donna bionica....Insomma, de gustibus...Ma nulla impedisce di apprezzare le care e vecchie trans...Senza rancore, ricordando anche, per fare le persone serie, che dietro il cazzo di una trans ci sono problemi esistenziali non da poco....Insomma la realtà è sempre un incubo, ma è anche prospettica, non si può esaurire tutta in un cazzo.
Carlo Lock

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