Magazine Società

La donna e la medicina al consumismo

Creato il 11 febbraio 2012 da Andrea Rattacaso @rattablog2
 Versione 1.0  ?
La donna e la medicina al consumismo
Nel corso dei secoli, specialmente nel mondo occidentale, la donna non ha quasi mai avuto gli stessi diritti dell'uomo. Anche oggi, dove in molte nazioni si ha una certa parità di diritti, osserviamo che la stragrande maggioranza dei ruoli di potere è in mano all'universo maschile.
L'universo maschile si completa con l'universo femminile e perciò, in ogni società maschilista, è necessario assoggettare la donna e sfruttarla per sopperire a le mancanze dell'uomo
Oggi la società ha prevalentemente obiettivi di livello economico-finanziario, più precisamente il guadagno mediante l'aumento della produzione come effetto di un aumento di consumi. 
Il consumismo è l'obiettivo principale di chi è ai vertici della società. 
Oggi lo stereotipo di donna viene prevalentemente diffuso dai media che, per guadagnare di più, mostrano ciò che più favorisca i consumi, che quindi migliori gli spot pubblicitari e che incrementi i guadagni. 
Ma non è solo questo, la donna di oggi deve essere di facile "consumo"
  • deve essere affamata di di sesso ma allo stesso tempo anche fedele; 
  • deve essere abbastanza intelligente da capire tutto, ma allo stesso tempo non più intelligente del proprio partner; 
  • deve essere una donna in carriera e contemporaneamente una casalinga provetta; 
  • deve realizzarsi come donna, ma allo stesso tempo non deve compiere imprese troppo grandi per non sminuire quelle maschili; 
  • deve essere dolce, carina e accondiscendente, ma allo stesso tempo farsi rispettare; 
  • deve anche essere buona, empatica, sensibile, altruista, comprensiva, amorevole come se fosse una santa, quando invece è solo un essere umano. 

Anche per quanto riguarda l'aspetto fisico siamo nella stessa situazione: 
  • deve essere leggera di corporatura, quindi magra, per dare all'uomo la sensazione di essere più forte ma allo stesso tempo deve anche avere un forme abbondanti; 
  • deve avere le gambe lunghe ed esili, ma allo stesso tempo non deve essere più alta della media maschile; 
  • deve essere a tutte le età di aspetto fresco, giovane e raggiante, ma allo stesso tempo invecchiare serenamente in pace con sé stessa. 
La donna di oggi deve essere tutto, ma allo stesso tempo niente.
È un paradosso quindi, che disorienta tutte le donne che si fanno influenzare dai media.
Qualsiasi donna che abbia tentato una dieta sa che se vuole dimagrire ai livelli di una velina, inevitabilmente dimagrirà anche seno e glutei. Se volesse rispettare lo stereotipo proposto dai media, sarebbe costretta a ricorrere alla chirurgia estetica per essere magra ed allo stesso tempo prosperosa, spendendo migliaia di euro. 
In TV ci sono donne di 50 anni che sembrano averne 30. Nostra madre di 50 anni, vedendo donne più vecchie di lei sembrare 10-20 anni più giovani, sicuramente sarà invogliata a comprare dei prodotti di bellezza. 
Le adolescenti sono le vittime che subiscono di più gli effetti negativi. Tutti gli adolescenti, maschi e femmine, hanno un estremo bisogno di farsi accettare e, per arrivare a questo obiettivo, seguono molto la TV. 
Lo stereotipo femminile è molto più severo rispetto a quello maschile, con la conseguenza che le ragazze rischiano maggiormente di avere problemi fisici e psicologici: anoressia, bulimia, sessualità precoce, uso di sostanze stupefacenti SOLO PER SENTIRSI ACCETTARE DALLA SOCIETÀ.
La donna moderna deve sentirsi in colpa se non fa una dieta, se non si cura, se non segue la moda, se ha tante relazioni con tanti uomini, se non ha nessuna relazione; in pratica deve sentirsi colpevole della sua umanità
Parte del consumismo gira attorno al senso di colpa esistenziale innescato nella coscienza delle donne. 
È proprio questo senso di colpa esistenziale il fulcro della questione, da cui vengono generati una marea di problemi e su cui ci mangiano le multinazionali. Il senso di colpa è come una macchia in un vestito bianco, ci fa sentire sporchi, poco apposto con noi stessi e ci porta a due opzioni: 
  1. abituarci ad essere sporchi, quindi non fare più caso alle macchie del nostro vestito, con effetti negativi per il nostro igiene personale;
  2. fare qualcosa per lavare la macchia. 

Nel caso della questione femminile, analogamente, si hanno queste due possibilità: 
  1. stagnare nei sensi di colpa, danneggiando la nostra autostima; 
  2. usare una soluzione per non sentirci in colpa. 

Se si scegliesse l'opzione 2, ecco qui che i media salgono in cattedra e mettono a segno un colpo di classe: 
Ci vengono fornite solo delle soluzioni temporanee. 
Non troverete mai una pubblicità che dirà alle donne che sono belle nella loro unicità. Oggi giorno, per ogni spot pubblicitario, vi sentirete dire che così come siete non andate bene, ma andrete bene se farete quello che dicono loro
Tutti i mezzi di comunicazione a scopo pubblicitario si guardano bene da dirvi quali siano le soluzioni veramente efficaci: vogliono che voi siate persone istintive, estremamente giudicanti, trasgressive, aggressive al solo scopo di limitare la vostra capacità di riflessione, di comprensione, di buon senso, di creare pace e serenità fuori e dentro di voi.
Una ragazza grassa non deve pensare ai reali problemi di salute che potrebbe avere, altrimenti inizierebbe una dieta sana solo è soltanto per gravi obesità; invece DEVE pensare a farsi piacere dagli altri, ad assomigliare a chi viene meglio accettato dalla società consumistica, per fare diete dannose, per spendere soldi in chirurgia estetica, palestra e prodotti dimagranti.
E chi, per grazia di madre natura, rispetta il modello femminile imposto, si crede migliore delle altre senza che sia realmente vero, danneggiandola ugualmente.
Bisogna individuare un rimedio, qualcosa che possa riparare i danni sociali attuali, ma non è una cosa semplice.
Per trovare una soluzione, guardate un po', possiamo servirci proprio del sistema che promuove in consumismo:
basta cercare in mezzo a ciò che ci viene nascosto.
In particolare, proprio in ciò che stanno facendo alle donne occidentali.
Smettiamola di giudicare noi stessi, smettiamola di dirci COSA o CHI siamo e riflettiamo sui PERCHÉ e i COME siamo diventati quello che rappresentiamo
Capiremo che l'etichetta che ci ha messo la società non è la realtà, ma solo un qualcosa funzionale ai suoi obiettivi.
Smettiamo di disegnare l'immagine di noi stessi in base alle reazioni che hanno gli altri, impariamo a vivere seguendo sempre il buon senso e ciò che ci fa essere in pace nel cuore
Pensando a voi stessi, quando vi sentirete bene, allora vorrà dire che state vivendo bene. Se invece guardando dentro di voi vi sentirete di essere sbagliati, allora dovrete smettere di comportarvi come state facendo e trovare un'alternativa. 
Vivete seguendo l'inclinazione alla pace ed alla serenità, secondo ciò che vi fa sentire bene. 

Per trovare delle alternative alla vostra filosofia di vita dovete crearvi una scala di valori che sia indipendente dall'influenza della società. Il bene comune ad esempio può essere sia un ottimo valore che una bussola per orientarvi. Quando ricevete un messaggio che danneggia parte della società, potete subito capire che potenzialmente può danneggiare anche voi stessi. 
È necessario anche essere mentalmente attivi. Ad esempio, se volete sentirvi belle, impegnatevi a creare uno vostro modello di bellezza personale, diverso da quello imposto dalle principesse Disney, dalle veline, o da qualsiasi altra donna considerata bella dalla TV. 
Non dico che non dovete prendere spunto dagli altri, questo sarebbe un isolamento sociale, ma vorrei farvi capire che la bellezza è un concetto di immenso valore che trova infinite vie di espressione, non solo quelle imposte da qualcuno. 
Ci sono persone che sono considerate belle nel mondo pur avendo un dente storto, o un naso enorme; queste sono persone che credevano fortemente in loro stese e hanno sfidato la società valorizzando proprio ciò che veniva considerato un difetto, ed alla fine hanno vinto.
Alcune persone pensano che non potendo essere belle per tutto il mondo, possano almeno puntare ad essere belle per la maggioranza delle persone. Ma per caso voi siete sempre in linea con la maggioranza della società? Siete per caso delle pecore? 
Ciò che conta è stare bene con se stessi. 
Una società di persone che stanno bene con loro stesse e una società sana, che punta al bene comune e non si lascia strumentalizzare da logiche consumistiche volte solo ad arricchire un numero limitato di persone. 
È proprio in questi casi che la bellezza spirituale coincide con quella materiale e si realizza qualcosa di molto vicino a ciò che possiamo definire “paradiso”.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine