La donna in gabbia di Jussi Adler-Olsen

Creato il 27 novembre 2011 da Pupottina

Pupottina partecipa all'iniziativa di Marsilio Editore: Blogger, a voi la parola!
Tutto in un “amen”!!! Esattamente comedirebbe il detective Carl Mørk, eroe, poco convenzionale dellibro La donna in gabbia dello scrittore danese Jussi Adler-Olsen.Sì, è proprio così, in un “amen”, che si legge questolibro, tutto d’un fiato, perché non è semplice staccarsi da una storia tantoavvincente, ben scritta e che coinvolge la vita di una bellissima e giovanedonna in carriera, misteriosa e sfuggente. Pupottina ci ha messo solo tregiorni a leggerlo e ne è valsa la pena. Era da tanto che non leggeva un libroche la prendesse a tal punto. Forse dovrebbe dire dai tempi di Stieg Larsson, ilcui genere è molto simile e a tratti migliore, poiché non c’è nemmeno mezzapagina che non va. Tutto è finalizzato ad uno scopo, comprendere la vita deipersonaggi e giungere alla soluzione, seguendo un’indagine tortuosa che nonsuggerisce un finale felice. E’ un thriller psicologico ad alta tensione, una“crime story”, con una sottile vena comica che ne rende piacevole la lettura. Ma vediamo insieme piùapprofonditamente di cosa parla. 
Chi non ha lettoquesto libro ed ha intenzione di farlo, noncontinui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti,unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.
Ci sono: -la vittima, una bellissimaparlamentare danese, MereteLynggaard, che si volatilizza da un traghetto,mentre è in viaggio con il fratello handicappato; -un detective, Carl Mørk, bravo nel suo lavoro, ma odiato dai colleghi a causa delcarattere burbero e poco socievole, ma profondamente umano e variegato(infatti, di lui, scopriremo che, lontano da tutti, ha una vena fannullona chevorrebbe mantenere fino alla pensione, mentre si diletta nella soluzione disudoku; - e infine un, religioso e misterioso, assistentesiriano, Assad, che dovrebbe fare soltanto le pulizie e non affiancare Mørknelle indagini, ma non sa stare al suo posto, essendo curioso, intuitivo e conun’idea troppo classica di come dovrebbe essere il lavoro di un poliziotto.A Mørk, che rientra a lavoro, dopo essere stato feritoin una sparatoria, viene dato l’incarico che nessuno vorrebbe, quello di gestirela Sezione Q, in un ufficio stipato nel seminterrato,dimenticato da tutti. Il suo compito, più una manovra politica che altro, ècercare di risolvere i casi irrisolti del passato, quelli che noi siamoabituati a chiamare “cold case”. Gli incartamenti dei casi irrisolti,fra cui scegliere, sono tanti e lui non ne conosce nessuno, poiché pensa solo afar passare il tempo, finché il suo assistente non gli fa venire la curiositàdi sapere che fine ha fatto Merete Lynggaard. Cinque anni prima, di lei, i mediaavevano detto di tutto: poteva essere un omicidio, un suicidio, un incidente,una lite finita male o un rapimento. Ma nessuno aveva guardato nella giustadirezione. Nessuno aveva davvero voluto trovare la bellissima Merete, viva omorta che fosse.La trama sviluppa l’intreccio narrativo alternando lastoria personale di Carl e delle sue indagini con il dramma e le atrocitàvissute dalla giovane donna, Merete. Anche il filo temporale alterna il tempodelle indagini con quello degli ultimi giorni di Merete, cinque anni prima. Il ritmodelle due storie procede parallelamente e questo meccanismo invoglia il lettorea non smettere. Dopo un po’ bisogna rendersi conto se in trappola è la vittimao il lettore, che non riesce a non farsi coinvolgere nelle vicende, per quantoterrificanti e sadiche essere giungano ad essere.I personaggi principali sono stupendamente delineati.Anche i secondari vivono di vita propria e sono ben caratterizzati: alcuni piùsimpatici di altri, esattamente come accade nella vita. Il finale, Pupottina non se lo aspettava così,sorprendentemente commovente. Era così coinvolta, così dentro la storia che nonriusciva a non gioire e sentirsi soddisfatta dei traguardi raggiunti daipersonaggi. Non è solo un thriller che diletta durante il tempo della lettura.È un libro che riesce a lasciare dentro qualcosa: adrenalina ed emozioni in unacorsa contro il tempo, ma anche speranza e fiducia nel genere umano,ricostruendo dai dettagli l’importanza di qualunque vita.
Voi, l’avete letto?Quanto vi è piaciuto?

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