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LA DONNA IN GABBIA - di Jussi Adler-Olsen

Creato il 06 dicembre 2011 da Ilibri
LA DONNA IN GABBIA - di Jussi Adler-Olsen LA DONNA IN GABBIA - di Jussi Adler-Olsen

Titolo: La donna in gabbia
Autore: Jussi Adler-Olsen
Editore: Marsilio
Anno: 2011

Merete Lynggaard, giovane parlamentare danese, scompare senza lasciare traccia mentre è a bordo di un traghetto; unico testimone del fatto, il fratello Uffe, mentalmente ritardato a causa di un incidente stradale. Mentre i media si lanciano avidamente sulla storia, la polizia indaga senza alcun risultato: la donna sembra inspiegabilmente svanita nel nulla. Cinque anni dopo, il poliziotto Carl Morck viene incaricato di riaprire la vicenda, scoprendo una delirante verità.

Prima puntata della serie dedicata alla Sezione Q (The Woman in the Cage, 2007; The Pheasant Killers, 2008; Journal 64, 2010), Q “come il simbolo del Partito Danese sulla scheda elettorale”, dedicata a casi irrisolti, La donna in gabbia è un’ulteriore testimonianza del periodo d’oro della letteratura nord europea, già comprovato da nomi come Stieg Larsson (autore della saga Millennium: Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco, La regina dei castelli di carta) e John Ajvide Lindqvist (Lasciami entrare, L’estate dei morti viventi, Il porto degli spiriti): Jussi Adler-Olsen, scrittore insignito di importanti riconoscimenti internazionali tra cui il Premio Harald Mogensen, il Deutscher Krimipreis e il Glass Key (il premio per la letteratura di genere più importante della Scandinavia), ci regala una storia tesa ed avvincente, che coinvolge il lettore spingendolo all’identificazione con il detective Morck e ad un irrefrenabile desiderio di verità e giustizia, in un crescendo inquietante che scava nei meandri della follia umana.

Le pagine più intense sono indubbiamente quelle dedicate alla prigionia di Merete, al suo decadimento fisico e mentale, alla mancata comprensione dei motivi che spingono il suo aguzzino a punirla così selvaggiamente, alla sua sempre più profonda ed angosciosa disperazione:

La cosa peggiore era la luce che brillava incerta su di lei. La luce eterna era cento volte peggio del buio infinito. Metteva a nudo le miserie della sua vita. Uno spazio bianco raggelante. Qui non poteva semplicemente chiudere gli occhi e scivolare via quando ne aveva voglia. La luce penetrava perfino sotto le palpebre chiuse. E il tempo divenne eterno.

Il dolore arriva ad incarnarsi, a farsi concreto e fisico, nell’episodio in cui la donna è costretta a strapparsi un dente infetto con una tenaglia arrugginita:

Merete ci aveva messo tre giorni a staccare il dente, dopo averlo fatto oscillare avanti e indietro: tre giorni d’incubo in un inferno di dolore. Perché ogni volta che stringeva le braccia della tenaglia intorno a quella bestia pulsante, e l’onda d’urto le toglieva le forze, doveva costringersi a uno sforzo estremo. A ogni minuscola oscillazione, tutto l’organismo s’inceppava. Poi, per qualche secondo, il cuore galoppava all’impazzata per la paura dello strappo seguente, e così via per un’eternità.

Splendido esempio di letteratura di genere, La donna in gabbia dona nuova linfa al giallo-thriller, suscitando aspettative notevoli per le puntate successive.

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