La dura legge del banner di download sbrilluccicoso
Creato il 11 aprile 2012 da Lipesquisquit
Internet è un posto dove si fa fessa la gente, e va bene così.È così che funziona, è un luogo meritocratico dove regna una spietata, ma giusta, selezione naturale, dove chi non si sa adattare non è che muore fisicamente o soffre davvero, però muore virtualmente o se la passa virtualmente male, rimane indietro, è messo da parte e finisce per contribuire passivamente al sistema.Per fare un esempio, tutti quei bei programmi gratuiti che si possono scaricare contengono toolbar, giochi, software che non hai richiesto e devi aver cura di deselezionare, roba che, se non stai attento, se non sei un minimo competente, finisci per installare inconsapevolmente, così dopo un po’ ti ritrovi un computer pieno di merda inutile che ti intasa il sistema operativo, ti fa lavorare di più la CPU, ti rallenta e ti surriscalda tutto, finchè sei costretto a formattare o a cambiare computer, dando per scontato che sia tutto normale, che dopo un po’ il computer vada buttato, o che ti serva più ram o un processore più potente, che è solo questione di aggiornamento, che fanno tutti così. Ecco, no: i polli fanno così.Stessa cosa con gli annunci pubblicitari. La maggior parte delle pubblicità su internet sono appositamente studiate per fregare gli allocchi, sono specchietti per le allodole, giochini visivi basati sulla familiarità che si ha con certe immagini o icone di programmi noti, cose fatte apposta per fartici cascare, a meno che tu non sia sufficientemente competente per non cascarci. Alcune pubblicità sono innocue, altre no; alcune scritte DOWNLOAD sono innocue, ma la maggior parte, specialmente quelle giganti e coloratissime e lampeggianti, no. Bisogna saperle riconoscere, oppure soccombere. Selezione naturale.Il fatto è che le grandi potenzialità offerte dalla rete sono effettivamente per tutti, ma nel senso che sono lì, a disposizione, puoi prenderle, usarle e ricavarne un vantaggio reale, ma solo se sei in grado di farlo davvero e nel miglior modo possibile, cioè, in parole povere, internet è solo per alcuni, solo per chi è abbastanza sgamato da capire come funziona davvero ed evitare le trappole. Per tutti gli altri, c’è solo una minima partecipazione al vero potere di internet, potremmo chiamarla ‘bassa utenza’, e mi sto riferendo a tutti quelli che restano in rete solo per cadere nei tranelli giorno dopo giorno, per far fare soldi a qualcuno, per contribuire con i clic sulle pubblicità per allocchi, per ricomprare computer nuovi dopo aver usato e distrutto i vecchi senza la minima accortezza e il minimo buonsenso informatico, per beccarsi, insomma, tutte le ingiustizie del sistema che permettono al sistema stesso di reggersi in piedi. Tanto per rendere l'idea, i produttori di virus (e di antivirus) hanno un bisogno disperato di polli, di quel tipo di utenti che navigano senza le minime accortezze, quelli che, puoi scommetterci, si beccano e si beccheranno sempre i virus, per poi lamentarsene e rimediare con quindici diversi antivirus pesantissimi e male impostati, che scaricano aggiornamenti di continuo e fanno scansioni tutti insieme appassionatamente, rendendo il computer sia una tartaruga che una stufetta per l’inverno.Nel mondo reale queste ingiustizie confluiscono nella solita differenza tra ricchi e poveri, però generalmente suona molto brutto ammettere in tutta tranquillità che per garantire l’opulenza di alcuni ricchi servono tanti poveri, anche se è fottutamente così. L’occidente è ricco perché ha saputo lavorare bene e sfruttare secolo dopo secolo il resto del mondo, che sfortunatamente non è stato al passo e ora fa la fame. È una cosa terribile, ma non la sto giustificando: quello che voglio dire è che, nel mondo virtuale, è lo stesso, solo che tutto questo viene trasposto in termini meno drammatici, e quindi se ne può parlare senza passare per cinici individualisti spietati.Su internet, come nel capitalismo, la differenza tra chi ha i mezzi e chi non li ha è utile al sistema. La differenza tra chi è uno smanettone e frequenta un forum di smanettoni che sanno usare davvero le potenzialità dell’informatica, e chi è uno sprovveduto che pensa solo a mettere foto su Facebook e costruirsi una bella community di scopatori/e su Badoo, serve tantissimo a internet e all’informatica intera.C’è bisogno della massa di gente che non capisce e non si sa adattare con successo, c’è bisogno del loro inconsapevole contributo, c’è bisogno che loro clicchino dove non dovrebbero cliccare e che spendano per antivirus e computer nuovi e altre minchiate inutili, c’è bisogno, in sintesi, che loro ci caschino al mio posto e paghino anche la mia parte di tecnologia e di comodità, perché io, a differenza loro, sono in grado di salvarmi dalle trappole e andare avanti con programmi e applicazioni gratis, senza chiamare mai tecnici, senza antivirus, senza abbonamenti a pagamento, ecc. Io si, e loro no. Io merito la salvezza gratis e il vero potere online; loro meritano di garantirmi tutto questo, perché sono capre che non capiscono, e probabilmente non capiranno mai, che cazzo di miracolo e che cazzo di specchio della vita vera sia internet: un luogo libero che ti ricorda cos’è la libertà.Sei libero di non fare niente, di lasciarti andare, di restare stupido così come sei e contribuire passivamente al sistema, ma sei anche libero di informarti, apprendere, progredire, schivare le trappole e arrivare chissà dove, il tutto senza sentirti in colpa, perché sarà pure ingiusto, ma quello che ottieni in questo modo, sia la salvezza informatica che la merda, lo meriti in pieno.
Potrebbero interessarti anche :