La legge contro l’omofobia è stata bocciata dal nostro beneamato Parlamento.
Di nuovo.
E qual è stata la motivazione?
Sempre la solita: introdurre un aggravante per odio verso persone omosessuali e/o transessuali sarebbe una discriminazione verso le persone eterosessuali che non hanno un’aggravante “a loro favore”, come non hanno un’aggravante a loro favore gli anziani o i senza tetto (che pure sono picchiati spesso e volentieri).
Le pregiudiziali di costituzionalità che hanno affossato la legge sono riportate qui da un incazzatissimo (giustamente) Oscar.
Ma un’aggravante per omofobia/transfobia non è uguale all’aggravante per odio verso persone di diversa razza e/o religione?
Se non va bene l’aggravante per omofobia, allora togliamo anche le altre aggravanti, quelle per odio etnico, nazionale, razziale o religione (art. 3 d.l. 26-4-1993).
Se non va bene inserire un’aggravante nell’articolo 61 del codice penale, ok, ma allora facciamo un qualche altro decreto legge o cosa-cazzo-ne-so-io o comunque una qualche forma istituzionale che scoraggi gli omofobi a picchiare tutti i froci che si trovano davanti solo perché quel giorno gli gira male…
É semplicemente un fatto culturale, una legge del genere avrebbe pian piano fatto progredire la civiltà di questo paese piccolo.
Ma tant’è: non l’abbiamo voluta e così rimaniamo nel terzo mondo dei diritti civili.
Ah, per inciso: “la faccia come il culo” questa volta è quella di chi prima dice che sostiene a pieno una proposta di legge e poi si astiene quando è il momento di votarla.