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La famiglia Albani. Mecenati provenienti dai Balcani

Creato il 04 gennaio 2016 da Artesplorando @artesplorando

La famiglia Albani. Mecenati provenienti dai Balcani

Giuseppe Vasi, vista di Villa Albani, metà del XVIII secolo

Oggi per la rubrica nella quale vi propongo uomini e donne illustri che con il loro "fare", non per forza artistico, hanno segnato la storia dell'arte, voglio parlarvi di una famiglia molto importante:
gli Albani.
Molto probabilmente è un nome che non vi suonerà del tutto nuovo. Questo perché è il nome di una famiglia di collezionisti che hanno veramente plasmato le sorti della storia dell'arte, contribuendo a creare grandi raccolte e commissionando importanti opere d'arte.
La famiglia Albani è originaria dell’Albania e si stabilì a Roma solo nel XVI secolo. Conta tra i suoi membri appassionati e collezionisti d’arte, come i cardinali Alessandro (1692-1779) e Annibale (1682-1751), nipoti di papa Clemente XI, e Gian Francesco (1720-1803), nipote di Alessandro.
Giovanni Francesco Albani è senz'altro il personaggio della famiglia che raggiunse il più alto livello di potere, diventando papa nel 1649 con il nome di Clemente XI. Nacque il 22 o il 23 luglio 1649 ad Urbino da Carlo e da Elena Mosca, nobildonna pesarese.
Clemente XI fu un mecenate delle arti e della scienza. Fu anche un grande benefattore della Biblioteca Vaticana è il suo interesse per l'archeologia portò al salvataggio di gran parte dell'antichità di Roma, autorizzando anche scavi nelle catacombe.

La famiglia Albani. Mecenati provenienti dai Balcani

Un ritratto di Clemente XI

Durante il suo regno come papa, commissionò il famoso Illirico Sacrum, lavoro storico di più volumi scritto in latino che racchiude la storia della Chiesa cattolica nei Balcani. Il lavoro è stato pubblicato in otto volumi, nel periodo che va dal 1751 al 1819.
Clemente XI fece uno sforzo anche per acquisire manoscritti cristiani dall'Egitto e da altri luoghi del Medio Oriente, ampliando notevolmente la Biblioteca Apostolica Vaticana. Fu inoltre fondamentale il suo contributo nella decisione di consentire la presenza dei gatti nelle case cristiane dopo il loro passato di simboli apertamente pagani.

La famiglia Albani. Mecenati provenienti dai Balcani

Ritratto di Alessandro Albani

Il più celebre della famiglia è però Alessandro, cardinale di Innocenzo XIII dal 1721, grande collezionista di antichità e protettore di Winckelmann. Noto per il suo amore per l'arte ed il suo ruolo di mecenate e promotore della nascente arte neoclassica, si fece costruire tra il 1746 e il 1763, dall’architetto Carlo Marchionni, una villa sulla via Salaria a Roma (oggi, dal 1866, villa Torlonia), per ospitarvi le sue ricche collezioni d’arte antica e moderna, formate con la guida del Winckelmann; decorata da Anton Raphael Mengs, costituisce l’esempio tipico della villa-museo.
Nell'affresco del Parnaso di villa Torlonia realizzato da Mengs, il cardinale è rappresentato come Apollo, in quanto protettore delle arti. L'artista cercò di creare una composizione perfettamente composta e semplificata quasi priva di profondità e movimento, con citazioni tratte dalla statuaria antica, affreschi di Ercolano e dai dipinti di Raffaello. L'elemento più dinamico è costituito da due danzatrici, motivo derivante dalle coeve scoperte archeologiche, tra cui gli affreschi rinvenuti nella cosiddetta villa di Cicerone a Pompei. Nell'impostazione formale e nella disposizione delle figure si possono cogliere riferimenti al Parnaso di Raffaello affrescato nella Stanza della Segnatura in Vaticano

La famiglia Albani. Mecenati provenienti dai Balcani

Anton Raphael Mengs, il Parnaso, Villa Torlonia, Roma

Il cardinale Albani possedeva anche un'altra villa con un vasto parco ad Anzio, abitabile però solo per poche settimane all'anno in primavera a causa dell'ambiente malsano che favoriva la diffusione della malaria: scavi effettuati nel terreno del parco portarono alla luce molte sculture di epoca romana.
Il cardinale possedeva anche una raccolta di disegni e di stampe in gran parte proveniente dai gabinetti di Cassiano dal Pozzo e di Carlo Maratta.
La vendette nel 1762 al re d’Inghilterra Giorgio III, con la mediazione di James Adam: i preziosi disegni francesi e italiani del XVII secolo che essa conteneva sono oggi conservati nelle collezioni reali al castello di Windsor.
Annibale Albani, fratello maggiore di Alessandro, fu anch'esso cardinale. Come patrono della letteratura ecclesiastica, ha lasciato una preziosa biblioteca, una galleria di dipinti e sculture e un armadietto di monete che oggi fa parte della collezione vaticana.
Gian Francesco Albani, nipote di Alessandro e Annibale, divenne anch'esso cardinale e come gli altri si occupò d'arte e di cultura.
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Oggi la famiglia Albani è ancora attiva nella divulgazione culturale. Il progetto Archivio Albani, realizzato dalla Biblioteca Oliveriana di Pesaro in accordo con la famiglia Albani ed in particolare con il conte Clemente Calstelbarco Albani proprietario e custode dei documenti, si propone di inventariare, digitalizzare e diffondere il prezioso fondo di papa Clemente XI conservato presso la Villa Imperiale di Pesaro.
L'archivio è costituito da decine di migliaia di documenti, in gran parte inediti, relativi, oltre che allo stesso Giovanni Francesco, a diversi personaggi della famiglia Albani vissuti tra il XVI e il XVIII secolo.
L'archivio digitale, interamente disponibile in rete, permette la consultazione dell'inventario, ricostruito nel rispetto dell'ordinamento preesistente, e la lettura integrale dei documenti.
Fonti: www.archivioalbani.it
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