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La famosa"primavera" egiziana sta rischiando grosso...

Creato il 10 aprile 2011 da Marianna06

Con l'accaduto di ieri e quanto si è verificato nel corso della notte, è chiarissimo che le speranze di un cambiamento in prospettiva democratica rischiano, in Egitto, di naufragare per sempre e anche violentemente.

Infatti si parla, finora,  già di tre morti  e di parecchi feriti nella famosa piazza (piazza Tahrir),dove tutto ha avuto inizio e, neanche  molti giorni fa,  è stato vissuto tra l'altro con parecchio entusiasmo, lì e fuori ,nel mondo occidentale.

Mi riferisco all'esercito che, nelle ultime ore, sta mostrando i muscoli ed ha preso in mano  le redini  del cambiamento e sta indirizzando, a modo suo, il corso della Storia , imboccando tutt'altra direzione dalla precedente.

Un mio amico, esperto di cose militari, però l'aveva profetizzato.

La verità è che l'esercito, quello vero, quello che conta, gli alti gradi insomma insieme ai militari più anziani ,quelli in pensione, che però hanno contato e parecchio durante il regime di Mubarak, rappresentano, senza ombra di dubbio, il "cuore" degli affari e dello sviluppo del futuro Egitto.

Non c'è settore  egiziano del mondo industriale, commerciale e dei servizi in cui essi non abbiano partecipazioni di rilievo.

Dal turismo all'edilizia, dalla meccanica all'agro-alimentare.

Avrebbero mai potuto lasciare il "tesoretto"  nelle mani d'altri?

Tanto per non fare nomi ...di un El Baradei, venuto, fresco fresco, da Vienna e con tanto di Nobel in tasca?

Impossibile!

Ecco dunque un esercito che, dall'iniziale apparente solidarietà con le masse, studia piuttosto come trovare il proprio spazio.

E questo accade in Egitto,oggi.

Ma non è molto diverso ad esempio, in Tunisia, dove il governo di transizione si mostra, agli occhi di tutti , molto debole politicamente.

E l'Italia ha avuto anche modo di sperimentarlo proprio giorni fa.

Diversissimo è invece il caso della Libia, dove la guerra civile continua e i militari hanno dimostrato in toto, sempre e comunque, fedeltà al regime del colonnello Gheddafi contro i ribelli.

In attesa di notizie un po'  più chiarificatrici dall'Egitto(al- Jazeera) auguriamoci  solo che si sparga in terra meno sangue innocente possibile.

Anche se "questi" militari -si sa-  non hanno certo..... fiori nei loro cannoni.

 

  A cura di  Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

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