La favola del Newport County, dalla quarta serie alla Coppa delle Coppe tratto dalla pagina Facebook Anglocalcio - Quelli che il calcio inglese
La favola del Newport County, dalla quarta serie alla Coppa delle Coppe
Ruggine e ritorno potremmo definirla, come la descrisse Anthony Cartwright, scrittore inglese e autore dello splendido Heartland, romanzo pane e football.
La storia delle squadre di calcio inglesi (in questo caso gallesi, ma siamo li, lungo la striscia di confine, ad uno sputo dalla Black Country) del nord e delle midlands è andata spesso di pari passo con quella del territorio e delle città che le ospitano: alla grandeur di inizio Novecento è seguito un percorso di declino negli anni della deindustrializzazione, fino al disastro sociale e culturale del thatcherismo negli anni ’80.
Questa è la storia del Newport County, squadra gallese arrivata a giocarsi i quarti di finale di Coppa delle Coppe nel 1981 contro il Carl Zeiss Jena, squadra campione della DDR che aveva appena eliminato la Roma e sarebbe poi arrivata in finale.
Nel 1988 il Newport County è fallito. Solo qualche anno dopo la squadra è tornata, rifondata da un supporters trust di quattrocento tifosi, e solo dalla scorsa stagione è tornata in Football League, vincendo la finale derby di Wembley ai Play Off contro il Wrexham.
Il ritorno, laddove restava solo ruggine.
Il Newport County è stato fondato dagli uomini delle acciaierie Lysaght Orb nel 1912. La famiglia Lysaght gestiva anche altre fabbriche a Scunthorpe e Wolverhampton, anch’esse città dell’acciaio. La storia del calcio e quella dell’industria sono strettamente intrecciate. Le ley line di carbone, ferro e acciaio, ferrovie, cantieri e costruzioni navali hanno tutte contribuito a delineare la trama culturale del calcio inglese.
Le splendide maglie giallo ambra del Newport, così simili alla divisa della Old Gold, quei Wolves di cui ci abbiamo raccontato qualche giorno fa, dedicate proprio a loro. Ma quell'anno furono i gallesi la Old Gold delle midlands, per quella splendida cavalcata di coppa che da queste parti nessuno ha dimenticato.
All'epoca dei fatti il Newport County era piu o meno li dove lo troviamo ora, anzi, nel 1976 il club era sull'orlo della bancarotta, 22° su 24 squadre in Fourth Division, e puntuale a fine stagione a chiedere la rielezione alla Football League (le squadra all'epoca non retrocedevano automaticamente in conference per far posto alle neopromosse, ma era la FL che decretava con una votazione le squadre che potevano entrare a far parte della Football League e quelle che invece dovevano salutarla, tra le ultime 3 posizioni in Fourth Division). Ce la fece, e per gli anni successivi riusci' sempre a salvarsi per il rotto della cuffia, fino al 1979/80, quando, battendo il Wallsall all'ultimo minuto della regular season, approdò finalmente in Third Division. La grande annata dei gallesi fu completata con la conquista della coppa del Galles, che apriva al piccolo Newport orizzonti europei mai esplorati prima. Il primo turno fu agevole, i semiprofessionisti nordirlandesi del Crusaders, all'epoca nel pieno della guerra civile..si narra che il manager Ian Russell, capo del Dipartimento delle Scienze di Belfast, perse 4 giorni di lavoro, e conseguente paga, per la trasferta in terra gallese..persero 4-0
Poi arrivarono i norvegesi dell'Haugar, partita spostata di circa 100 miglia per recuperare un campo libero dalle piogge torrenziali in scandinavia, e sul campo/piscina di Kopervick, dopo un lungo viaggio su una strada degna di un camminamento lungo le ande, finì, non certo sorprendentemente, 0-0. Ma a Somerton Park i norvegesi furono sommersi di reti, 6-0 il finale, mattatore della partita quel John Aldridge protagonista del rigore del Liverpool in Fa Cup con il Wimbledon postato anche lui qualche giorno fa..i racconti che si incrociano..
I gallesi si sbarazzarono poi abbastanza egregiamente degli svizzeri del Sion, ed ecco che arrivano i tedeschi del Carl Zeiss Jena.
Anche questa era una squadra fondata da operai. La fabbrica di componenti ottici Carl Zeiss produceva microscopi, mirini per fucili, obbiettivi per fotocamere.
Come detentori del titolo della Germania Est, erano grandi favoriti contro il Newport. Una visita oltre la cortina di ferro era un’avventura esaltante, avvolta nelle nebbie della Guerra Fredda. A fare da sottofondo ai commenti radiofonici che arrivavano da luoghi come Jena, Sofia e Tiblisi pareva esserci il suono costante delle pulsazioni analogiche di grandi oceani; con altre voci – russo, tedesco – che arrivavano indistinte, sepolte da qualche parte sotto la voce della BBC.
Fu un primo tempo a senso unico, ed il muro gallese impiegò soli 19' a cedere, arrivò poi il raddoppio e partita che sembrava essere in ghiaccio. Ma il calcio per fortuna non è una scienza esatta, ed i libri di storia raccontano di un Newport coraggioso, che sgomita lotta e alza la testa, accorcia prima, e agguanta il pari dopo!
La qualificazione sembrava ora quasi a portata di mano, si giocava in casa, 21 mila cuori battevano sugli spalti vetusti del vecchio Somerton Park..il Newport passò in svantaggio quella sera, ma poi guadagnò corner su corner, martellando cross su cross. Nel primo tempo i difensori dello Jena respinsero la palle tre volte sulla linea di porta. Il pubblico ruggiva e si sporgeva oltre i bassi muretti di mattoni, così vicino al campo, sopra cartelloni che ripetevano ossessivamente la parola acciaio, come per accerchiare i tedeschi. Ad un certo punto, ai venti metri Tynan vince un contrasto aereo sul suo marcatore, gli va via e scatta sul lato sinistro dell’area. Quando il compagno chiude il triangolo, il pallone ha uno strano rimbalzo, lui lo lascia scorrere e lo colpisce al volo di sinistro, entrambi i piedi staccati da terra. La palla si alza e poi si abbassa maligna, e sbatte contro la traversa per poi tornare in campo.
Fino all’ultimo secondo sembra che il goal stia per arrivare. L’ultimo tocco della partita è praticamente quello del portiere dello Jena che sfiora con la punta delle dita un colpo di testa e devia la palla appena sopra la traversa.
Con il senno di poi è facile chiedersi cosa sarebbe successo se una qualsiasi di quelle palle goal fosse entrata in rete quella sera. Lo Jena vinse contro il Benfica nel turno successivo – con meno fatica rispetto alla partita contro il Newport – e perse in finale contro la Dynamo Tiblisi. Non è da escludere che il Newport avrebbe potuto vincere la coppa...sarebbe stata unameravigliosa favola..
Il resto degli anni ottanta furono una catastrofe.
La caduta libera del Newport County seguì un cammino comune a molte altre squadre.
Erano gli stessi anni in cui la rivoluzione di Margaret Thatcher strinse la morsa sulla working class britannica, le acciaierie, le miniere, i cantieri navali, tutti decimati. Lei voleva chiudere tutto. Intere città arrugginirono. I Wolves sprofondarono giù dalla Prima Divisione fino alla Quarta, il Newport County fece una fine ancora peggiore. Furono retrocessi dalla Football League nel 1988 e l’anno successivo, l’Anno Zero del calcio inglese, cessarono del tutto di esistere. Due mesi prima del disastro di Hillsborough, dove era presente una delle sue stelle di un tempo, John Aldridge, il tribunale dichiarò il fallimento del Newport, che non finì neanche la stagione. Ho citato Hillsborough, dove fan di una città (Liverpool) decimata dalla Thatcher furono schiacciati a morte in una città analoga (Sheffield), mentre la sua polizia, che aveva lottato con tanto fervore contro i minatori, guardava dall’altra parte.
Ma per loro natura, le resurrezioni avvengono nelle circostanze più ostili. Quattro mesi dopo la liquidazione, 400 fan della vecchia squadra crearono a Newport un nuovo club. Per motivi legali, il nome era leggermente diverso, Newport A.F.C.
Poterono ricominciare a usare il termine County soltanto a partire dal 1999.
La vita del Newport riprese dagli scalini più bassi del calcio. Come se non bastasse, per una stagione furono costretti a giocare tutte le partite in casa a una distanza siderale, nel paesino di Moreton-in-Marsh. Più tardi, dopo la metà degli anni novanta, dovettero anche giocare per due anni in Inghilterra, a Gloucester. Oggi lo stemma della squadra riporta ancora la dicitura “Exiles”, esiliati, in memoria di quei giorni.
Eppure a venticinque anni e quattro promozioni dal loro esilio dalla Football League, sono tornati, vincendo contro il Wrexham come detto in apertura. Anche il Wrexham ha una storia di tutto rispetto, e a un livello ben più alto, uno dei club che hanno dato vita al calcio nel Galles, un’altra città che ha visto giorni decisamente migliori.
E mentre il County era via, il declino industriale è continuato. La maggior parte delle industrie di Newport sono sparite. Come la maggior parte delle città britanniche della working class operaia non è rimasto molto oltre la ruggine.
Sembra passata una vita, è passata una vita. Tommy Tynan non è più un eroe di notti europee ma fa il tassista a Plymouth, scrive una rubrica sul calcio per il quotidiano locale. A Jena la fabbrica Carl Zeiss esiste ancora, ma la nazione che la squadra rappresentava non esiste più. Il 1989 è stato anche l’anno in cui la Germania dell’Est è implosa. La stagione 80-81 fu la migliore della storia del Carl Zeiss Jena, che raggiunse l’apice del successo arrivando in finale contro il Tiblisi. Ora la squadra gioca in una divisione regionale tedesca.
Il 13 luglio 2013 il Newport County è tornato a Jena ancora una volta, per un’amichevole precampionato, le squadre sono completamente cambiate, ma grandi speranze sono riposte nella stagione a venire.
We're still here, dicono da queste parti, noi siamo ancora qui.