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La favola moderna di Cenerentola supera il Grande Fratello

Creato il 03 novembre 2011 da Iltelevisionario

RASSEGNA STAMPA/ La favola moderna di Cenerentola supera il format usurato della realtà del Grande FratelloIl Grande Fratello (finalmente) in crisi? Per la prima volta in dodici edizioni lo share del reality show di Canale 5 è sceso sotto il 20%. Infatti la seconda puntata di questa stagione è stata seguita da 3 milioni 572 mila telespettatori, pari al 17.28% di share, segnando un record negativo (come si evince dal grafico tratto dal Corriere della Sera), anche rispetto alla puntata d’esordio che aveva invece raccolto 5 milioni 268 mila telespettatori (24.95%). Il secondo appuntamento del Grande Fratello, in onda la sera di Halloween, è stato battuto dalla favola moderna di Raiuno Cenerentola che ha registrato quasi 7 milioni di telespettatori (27.94% di share), un altro successo targato Lux Vide dopo quello strepitoso di Don Matteo 8. Il critico Aldo Grasso ha parlato, nella rubrica Televisioni sul sito web del Corriere, di un’usura del format del Grande Fratello, inevitabilmente necessaria dopo dodici stagioni.

E alla fine Cenerentola trionfò sul Grande fratello

(Canal grande di Antonio Dipollina – La Repubblica) CENERENTOLA, lei. Portata negli anni Cinquanta, a Roma, zona Dolcevita. E la nostra eroina ha talento ed è sfortunata, la matrigna è cattivae alla fine, controllando l’ orologioe sono quasi le 23, arriva il lieto fine, l’ eredità e l’ amore (cosa sognare di più?). Risultato: il popolo televisivo inchiodato a sospirare su Raiuno. Dall’ altra parte le cenerentole smandrappate del Grande Fratello sono annichilite, meno della metà del pubblico, è una disfatta. Anni e anni a chiedersi come battere i reality e poi la storia è sempre quella: ci vuole la Lux, casa di produzione targata Bernabei, quella che il giovedì incatena con Don Matteo e quando vuole farsi venire un’ altra idea dice: le favole, tipo Cenerentola. Ovvio, fanno il pieno del pubblico medio-anziano (come se gli altri fossero bravi a richiamare i giovani). Dopodiché Don Matteo è ormai un esercizietto, dopodiché la Cenerentola non si poteva guardare, secondo canoni minimamente critici.E allora? Qualè il problema?

Mai così in basso il «Grande fratello»

(di Renato Franco – Corriere della Sera) Mai così in basso. Arrivato alla 12ª edizione il «Grande fratello» tocca il suo minimo storico: la seconda puntata è stata vista da 3.572.000 spettatori con il 17,28% di share (mai il secondo appuntamento era sceso sotto il 20%). Pur sapendo come andava a finire la faccenda della scarpetta, tutti hanno preferito guardare l’ epilogo di «Cenerentola»: la seconda e ultima parte della fiction di Rai1 ha sfiorato i 7 milioni di telespettatori (6.966.000), raggiungendo il 27,94% di share. Bene invece la Gialappa’ s con «Mai dire Grande fratello» (1.693.000 telespettatori, 22,34%). A sottolineare il risultato più basso del Gf era stato il sito di Tv Sorrisi e Canzoni («Gf al minimo storico, lieto fine per Cenerentola, è ancora boom per La7») che poi si rimangiava la notizia («Lieto fine per Cenerentola, è ancora boom per La7»): subito a pensare che qualcuno fosse intervenuto visto che il settimanale è della Mondadori e che il suo direttore Alfonso Signorini è ospite fisso del reality. Confessi, è stato lei Signorini? «Io non ne so nulla, sono a Cortina per il film di Vanzina. Ma perché oscurare? È un dato oggettivo, non ce ne sarebbe ragione, anzi adesso lo farò rimettere». Detto, fatto. Nel giro di pochi minuti il sito torna alla versione originale. A Mediaset la spiegazione che si danno è nella «giornata anomala»: i giovani – dicono – erano a festeggiare Halloween, normale che ci sia stata un’ emorragia di ascolti. Lei invece, Signorini, che interpretazione dà? Prima scherza: «Meno male che Cenerentola dopo due puntate ha trovato il Principe Azzurro, se ne durava quattro…». Poi serio: «Bisogna dare al Grande fratello il tempo di crescere. Siamo appena alla seconda puntata: non sono ancora scoppiate le dinamiche che consentono al reality di decollare. Aspettiamo prima di darlo per morto e recitare il de profundis». Una riflessione critica però la fa: «I ragazzi mi sembrano un po’ tutti uguali, omologati, formato “Uomini e donne”, fondamentalmente appartengono tutti alla generazione della De Filippi: una generazione dal punto di vista televisivo fortissima, però non rappresentativa. Ci sono dei ragazzi diversi che non si riconoscono nella grande famiglia del Gf, non tutti i giovani di quell’ età provengono da famiglie separate o allargate. Esiste una normalità che forse nel Gf, più di altre volte, non è rappresentata. Poi manca uno scontro generazionale: mi sarebbe piaciuto vedere delle generazioni a confronto, ma non entro nel merito delle scelte autoriali». Concorrenti omologati – i ragazzi palestrati e tatuati, le ragazze Barbie in minigonna – dove per ora spicca la 22enne Floriana che si era presentata così: «Cosa ho di speciale? L’ intelligenza e la cultura: io ho puntato tutto su quello, è una mia carta vincente. Sono una persona acculturata». Sarà per questo che si è fatta tatuare un fiocco con la scritta «femme fatale» sul fondoschiena? «Mi piace leggere fin da bambina: tipo Siddharta di Hermann Hesse, oppure Schopenhauer». Parla di Foscolo e Petrarca, cioè butta lì dei nomi, perché a un primo sguardo lombrosiano a tutti erano venuti dei dubbi sulla sua cultura. Subito confermati in una delle discussioni della casa: «Platone e Socrate sono la stessa persona. Socrate non è esistito. Non so chi tra i due ma uno dei due non è esistito… insomma, è uno pseudonimo». Era la sera di Halloween. La tv specchio del Paese: esportiamo cervelli e importiamo zucche vuote.

Minimo storico per il Grande Fratello

(Cose di tele di Alessandra Comazzi – La Stampa) Un ascolto medio di 3 milioni 572 mila persone, l’altra sera per il Grande Fratello su Canale 5, seconda puntata, 17.28% di share. «Cenerentola» su Raiuno lo ha umiliato, 7 milioni di spettatori. Si sa che gli ascolti delle reti generaliste sono in picchiata, però qui la picchiata è clamorosa. Dopo una prima puntata che invece di spettatori ne aveva ottenuti 5 milioni 268 mila, 25 di share. E dunque la notizia non è tanto che il noiosissimo GF va male, da tanto tempo non se lo fila più nessuno, le liti, le agnizioni, le epifanie della Casa si riproducono nella più totale indifferenza. Lontani i tempi di Taricone buonanima, ma anche della popolarità di Floriana, o di Argentero, di Montrucchio, traghettati dal reality a nuovi mestieri attoriali. Lontane le analisi sociologiche sulle dinamiche di gruppo in uno spazio chiuso. L’insuccesso non è la notizia. La notizia è che è il sito di «Sorrisi e canzoni tv» a sottolineare il «minimo storico» del programma condotto da Alessia Marcuzzi. E tenendo conto che il direttore di «Sorrisi» è Alfonso Signorini, da tempo commentatore briccone del GF, lo sbandieramento del flop è ancora più significativo. Vorrà dire che Endemol e Mediaset stanno studiando qualcosa per correre ai ripari? Una sospensione? Apparirebbe improbabile. La solita sceneggiatura arzigogolata, tuguri, regge, fidanzamenti repentini? Per cambiare la solfa, hanno persino abbondato in laureati: Valeria, 32 anni, ha fatto parte del Mensa, il club di coloro che hanno un quoziente intellettivo superiore alla media, cioè più di 148, «e io ho 160». Luca è un biologo marino che sta per prendere una seconda laurea in scienza della nutrizione. Forse stavano diventando, quelli del GF, dei pericolosi intellettuali. In compenso, è andato benissimo il ripasso della Gialappa’s, «Mai dire Grande Fratello», un prodotto molto più consono al consumo tv contemporaneo, svelto, veloce e per segmenti.


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