Qui non stiamo parlando di danze scatenate, ritmi irrefrenabili o un remake casereccio del film con John Travolta.
No, sto parlando di febbre in generale. Di quel fastidiosissimo malanno che ti fa sentire come se fossi stata investita da un tir e non avessi più nemmeno la forza di alzare una palpebra.
Sì perchè per colpa di questa brutta bestiaccia mi sono "rovianata" il mio sabato sera.
Il mio caro ometto ed io avevamo in mente di starcene tranquilli sul divano a vedere un film, cosa che accade raramente perchè abbiamo la tendenza a farci trascinare in giro dagli amici.
Bello, per carità, però a volte si vuole rimanere anche soli soletti no?
Dicevo, serata tranquilla dunque quando alle sette mi chiama e con una voce dall'oltretomba mi dice che....ha la febbre! Argh!
Il mio cervellino alla velocità della luce elabora un piano alterantivo: sentire la mia amica fedele e organizzare una seratina di spetteguless....ecco anche lei è malata!
Eh sì, perchè di andare a trovare l'uomo febbericitante non se ne parla nemmeno...sarebbe come portarsi il nemico in casa.
Ora, già la sfiga perennemente mi perseguita se poi si può evitare di andarla a cercare anche quando nonserve direi che è meglio, no?
Perciò sono a casina, sola soletta, a passare il mio sabato sera di relax. Io e le mie unghie laccate di rosso e il mio pigiamo extra large.
Detta così mi rendo conto possa sembrarvi la persona più disperata al mondo...ci mancano solo i bigodini e poi sono il ritratto della casalinga disperata, ma non delle strafighe della serie tv, quella vera, LA casalinga disperata per antonomasia, quella che gira con la maschera verde sulla faccia e i bigodini, con gli occhiali ultraspessi e i vestiti di due taglie in più. Uhm o forse era la Befana?
Mah.
Nonostante tutto devo ammettere che non mi spiace rimanere a casa e scrivere un po', girovagare su Youtube etc..
Mi ricordo che ai tempi dell'università c'era una ragazza con cui si usciva in compagnia che riteneva impossibile e al limite del disdicevole trascorrere un sabato sera a casa.
Ciò, infatti, equivaleva al non avere sufficienti rapporti sociali, al non avere mai sufficienti piani B, C e D che ti permettessero di affrontare qualsiasi inconveniente.
Io me ne sono sempre fregata.
Certo, era più bello uscire e stare insieme, fare casino e tirare tardi ma se per una volta stavo tranquilla sul mio letto a farmi i fattacci miei ero contenta lo stesso.
Poi con il tempo ho imparato a capire che ognuno vede le cose in un modo diverso, ho imparato a pensare a me stessa e a quello che volevo davvero fare, ho imparato a fregarmene se venivo additata come la paccara del gruppo. Chissene!
Anche l'età influisce sui vari modi di concepire una serata...eppure la cosa più triste secondo me è vedere che ci sono in giro persone che il sabato sera o il giorno cosidetto cool della settimana non possono stare a casa, devono uscire, diventa quasi un bisogno.
E alla soglia dei 30 - 35 anni questo mi fa molta tristezza.
Ecco sono andata un po' fuori tema, volevo condividere con voi la mia serata e come solito sono partita per uno dei miei classici voli pindarici.
Ma spero che mi vogliate bene anche per questo :)
Ora continuo il mio giro sui Youtube e vi auguro buon sabato sera!