Magazine Diario personale

La febbre delle festività natalizie.

Da Gattolona1964

 

Non saprei come definire il periodo che precede, include e segue l’ anti Vigilia di Natale, la vigilia, il giorno di Natale, Santo Stefano, l’ultimo dell’anno ed infine l’Epifania, che tutte le feste si dovrebbe portar via. Ogni anno mi riprometto, facendo fior di fioretti di non farmi contagiare dalla febbre e da tutti i sintomi che si manifestano in questi giorni frenetici, stressanti, da persone schizzate, giorni nervosi  senza riposo, senza sosta nell’incartare pacchetti e pacchettini. Ben lontano è lo spirito con il quale, invece si dovrebbe festeggiare, in ogni famiglia, questo evento straordinario. Come consuetudine a casa nostra, i preparativi iniziano il 24 novembre, giorno del patrono con la composizione dell’albero principale e del Presepio, ma sono sincera, il prossimo anno preparerò il tutto molto più avanti. Ad oggi che è il 19 dicembre, non abbiamo ancora finito di appendere i pupazzetti di feltro, lana, cotone, ferro, legno, ottone, plastica, carta, in cucina, nei bagni, nei corridoi di passaggio ed in ogni metro quadro libero, per la gioia di mia figlia piccola ed il dispiacere del santuomo. I pacchetti dei regali  e regalini, pensieri, pensierini, pensierono, pensierini ini ini,  hanno invaso buona parte del salone, tant’è che il nostro albero non si vede più. Sto iniziando ad avere difficoltà respiratorie nel guardare tutta “l’attrezzatura” e “le porcherie” che ho messo insieme in anni e anni di acquisti insensati. Mi chiedo ora se stavo bene e se mi balenava per l’anticamera del cervello di tutti i soldi che stava buttando nella spazzatura, forse non pensavo come tante persone, che sarebbero arrivati tempi di vacche molto magre?? Come non bastasse mi sono presa anche l’onere e l’onore di incartare  i regali di partecipazione alla gara dei Presepi, da me ideata e seguita assieme alle amiche “ANTA” della Parrocchia. Pareciperanno venti bambini, più i tre primi premi. “Chi te lo fa fare, se poi ti devi lamentare?” mi chiede ogni anno la buonanima di mio marito e forse lo penserete anche voi! Sto già manifestando abbondantemente tutti i sintomi avanzati della malattia natalizia, ogni anno ne aggiungo uno e quest’anno si è aggiunta la rabbia per tutto lo spreco che vedo e che anch’io compio quando basterebbe solo un regalo per ogni figlio. Punto. Sono circondata dall’albero principale e dai confratelli più piccoli, gli alberini sparsi in ogni stanza, vedo le lucine anche mentre dormo, le pecorelle belano, i pastori del presepio brontolano e mi fanno capire quanto sono stata stupida nel continuare in questo modo così dispendioso, a festeggiare un evento che dovrebbe essere il più umile e semplice possibile. Non lo abbiamo ancora capito, ergo non siamo ignoranti solo in italiano ed in matematica. Si tratta di festeggiare una nascita, La Nascita, del bambino più povero al mondo, nato dentro ad una mangiatoia, riscaldato dall’alito di due animali quadrupedi. Il mal di testa avanza prepotente, i brividi mi pervadono, quando telefonando alle amiche più care, queste ed io con loro, non riusciamo a vederci per una pizza o un caffè! Ma è mai possibile che ogni anno sia la stessa solfa, quando tutti ci riproponiamo di vivere le feste in umiltà, in pace, senza pranzi tipo orge romane, senza regali, senza ostentazione, senza agnello, cappone, tacchino ripieno, cappelletti, tortelli, lasagne, risotti,  pesce, zampone, cotechino, purè e lenticchie che portano bene!  e chi più ne ha più ne ingoi! Si vede oggi, Natale 2013, come hanno portato bene le lenticchie, l’uva, il melgrano e baciarsi sotto al vischio! Siamo diventati più poveri dei pastori del Presepio! Tutti indaffarati a cucinare un mese prima, a congelare, a pensare che cosa presentare in tavola per fare bella figura, quale vini abbinare, cosa regalo a Tizio quest’anno? Che tovaglia metto questo Natale sulla tavola? va bene quella della prozia, quella in fiandra ricamata, lunga centoventi metri? E i candelabri d’argento, li abbiamo lucidati? Ma se gli regalo sciarpaberrettoguanti in coordinato, non è che faccio un doppione e gliel’ho regalato tre anni fa? Semplice vado a guardare nell’agenda dei regali regalati e no nricevuti, in ordine alfabetico, dovrei trovare tutto! Le mamme e le nonne con il grembiule da mattina a sera, la cuffietta da chef provette, sveglie all’alba per impastare quintali di cappelletti e tortellini ripieni di crema, marmellata, cioccolata, pesto misto, le zie a mettere sotto spirito (alcool a 95 gradi) i digestivi alla idraulico liquido per aiutarci nella digestione post pranzo. E giù con limoncelli, liquori al caffè, alla liquirizia, grappe, nocino, prugnolino, liquore alla salvia, pronte le flebo e le scatole di digestivo Antonetto o Geffer, da mettere accanto alle posate di ogni commensale. Ma siamo tutti matti? Mi gira la testa, sono in confusione e una leggera balbuzie accompagna le parole… Se vado in centro storico o in un centro commerciale in questi giorni, non trovo da parcheggiare nemmeno a un km. di distanza, eh va be’, prendo l’autobus, le code alle casse arrivano a Bologna, e passi, le persone ansimano e ti prendono contro nei calcagni con le ruote dei carrelli, per mettere nel carrello, correndo come pazzi, ogni schifezza che il mondo commerciale ci propone. Ma mi sono persa qualcosa? Non eravamo in piena crisi economica e recessione da urlo? Mi si sta alzando la febbre, ho le traveggole, sono dolorante ovunque e mi prude anche il cuoio capelluto, pur avendo lavato i capelli nel pomeriggio. Non riesco a passare cinque minuti, dico cinque, seduta con chi vorrei perché questa/o deve fare cibi, liquori, pacchetti, restauri, a se stessa, scrivere i bigliettini d’auguri a mano (ma lo fa ancora qualcuno oltre a me in Italia?!), mettere le luminarie e appendere i Babbi fin sul tetto e correre, la sera della Vigilia alle 19 a comperare l’ultimo, estremo, desiderato, bramato….cuscino anti scoppio natalizio! Meno male che ho ben pensato quest’anno di inventarmi parecchi regali/riciclati, ancora nuovi e perfettamente funzionanti, di acquisti nei negozi ne ho fatti veramente pochi e tutti con il contaeuro: non più di 5 euro a pensierino. Scusate ma vado a sdraiarmi, una leggera nausea accompagnata da mal di pancia si annuncia. Vi assicuro che non è il virus gastro intestinale, ma il pensiero di come fare a disdettare, con scusa plausibile, l’interminabile pranzo di Natale a casa di mia suocera. Mi vien da piangere al sol pensiero!

Ella, bravissima cuoca emiliana di 82 anni, è ancora in grado di servire un pranzo sontuoso non di Natale, ma matrimoniale per dodici persone. Poi, per finire ed arrivare vuoti a santo Stefano, così si ricomincia, tutti al Pronto Soccorso per lavanda gastrica necessaria. Chiedo aiuto: ma è Natale o sono lavori forzati???

 



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