La Federazione della Sinistra convoca la stampa e Max Salini irrompe per impedire l’incontro. In realtà teme di far brutta figura rispetto ai comunisti che sono più preparati di lui. E intanto gli incontri del presidente ciellino presso Padania Acque n...

Creato il 18 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Maccartismo, cattivo gusto, caccia alle streghe in amministrazione provinciale. Il giornale degli agricoltori e Arvedi ieri ha pubblicato un curiosissimo articolo, forse per far dispetto a Salini che lo ha sconfessato per dare il la all’inviato speziale edito da Triboldi, imprenditore d’avanguardia con pensieri cattolico reazionari, a quel che risulta dal suo giornale on line.

La Federazione della Sinistra vuole dire la sua – come a Cremona ha potuto fare persino il partito fascistoide Forza Nuova, che sostiene come modello l’Ungheria, dopo la libertà di stampa è negata e La Provincia di Cremona dovebbe accontentarsi di due veline e pure racchie  - ma Salini dà in escandescenze e entra senza bussare (pare) per proclamare che la conferenza stampa non è stata neanche richiesta. Strano perché Salini in tutti i consigli provinciali assiste alle brillanti performance dell’ottimo Gianpaolo Dusi. Insomma, Salini lo sa che Dusi è stato eletto e ha accesso alla sede dell’amministrazione provinciale. Purtroppo Salini non si trattiene più quando vede rosso: il consiglio provinciale aperto sul lavoro, tema sul quale la Federazione della Sinistra ha svolto un intenso lavoro di preparazione, con un convegno a Casalmaggiore qualche tempo fa, secondo Salini dev’essere bipartisan quindi non devono esserci simboli di partito. Inoltre non si può invitare solo la Cgil. Inoltre Mainardi e Virgilio, che con un’interrogazione hanno definito una “piazzata” l’intervento di Salini, non dovrebbero gioire per la chiusura della Tamoil, avrebbe detto Salini a La Provincia.

Stranamente però i simboli di partito sono pienamente legali e si possono anche mostrare in consiglio provinciale. Problemi che vede solo Salini anticomunista viscerale e neomaccartista.

Peccato che il progetto di fusione delle ex municipalizzate in un unico gestore provinciale trovi qualche intoppo. Lunedì 25 nuovo incontro fra i sindaci soci di Padania Acque, di cui l’amministrazione provinciale possiede una consistente quota. Nell’ultima assemblea i sindaci, pur avendo ascoltato la catechesi liberista di Salini, hanno deciso di attendere il pronunciamento della cremasca Scrp. La fusione delle società va a rilento, finora. Non sono state proclamate garanzie per il personale, ma secondo i sindaci che hanno partecipato all’ultima riunione, lunedì, sarebbe stato prematuro perché ci troviamo in una fase ancora preliminare.

Soresina e Castelleone hanno deciso di partecipare come Comuni, per non mettere in gioco le rispettive aziende Aspm e Asm. La fusione si farà per scorporo di rami d’azienda. Quadro quindi non unitario, Crema poi non si è ancora pronunciata.

Con questi guai sul cammino verso la tanto agognata privatizzazione dell’acqua, Salini non riesce a trovare consensi neanche sul tema assai grave del lavoro. La Federazione della Sinistra pare aver compiuto un lavoro interessante di raccolta ed elaborazione di dati, mentre il Documento strategico di Salini si è smarrito nelle nebbie dei soliti incontri inconcludenti del presidente. Persona evidentemente sfortunata cui va la solidarietà umana di questo blog. Sentirsi superati dalla Federazione della Sinistra per un formigoniano non dev’essere bello. Si soffre.

p.z.

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