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I. cipria
immagini venute fuori da uno squarcio sul ventre del cosmo.allacciate l’un l’altra dal paesaggio post-atomico sul quale si muovono marionette tristi, consunte, defunte.è alterazione progressiva dell’immagine, snaturata e re-inventata fino a diventare irriconoscibile.impossibile la mimesi: il dettaglio delle danze macabre è lontano anni luce dal nostro raziocinio.però qualcosa si muove dentro: forse la luce sprigionata da quei movimenti ben si accorda coll’illogico tiranneggiare del nostro umore.le maschere decomposte che colorano il bianco-grigio senza speranza dello sfondo sono manichini lacerati dalla paura. figli dell’assurdo e dell’abbacinante squallore del post-industrialesimo, re-iterano gesti antichi millenni.tutto è orrore.
la pellicola ha la consistenza di un sogno (un incubo?): inquietante, illogico, sconcertante. ncontrovertibilmente libero, da dio e dagli uomini.
da leggere le interessanti opinioni su occhio sull espressioni e Scaglie.
titolo originale: La femme qui se poudre
un film di Patrick Bokanowski
1972
durata: 18 minuti circa
facilmente reperibile su youtube.
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