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La femminilità e la moda secondo La Diva delle curve

Da Susanna Murray

La femminilità e la moda secondo La Diva delle curve

La Diva delle Curve


Sono veramente contenta di poter ospitare oggi sul mio blog una persona speciale che ho conosciuto ultimamente sul web: Marged Trumper, meglio conosciuta come La Diva delle Curve.
Inizio a presentarla dicendo che è stata definita proprio "La Diva" da Les Cahiers - Fashion Marketing (trimestrale di informazione dedicato al marketing della moda ), una menzione non da poco.
Io invece non mi occupo di moda, ma di benessere femminile e posso dire che La Diva delle Curve è una donna bella, intelligente e in gamba, di estrema sensibilità. Nel suo blog parla di moda plus size per le ragazze e le donne più formose, ma in realtà si rivolge a tutte le donne, magre e in carne, promuovendo l'importanza di essere autentiche e di vivere appieno la propria femminilità. Concedersi di sentirsi belle proprio per ciò che si è,  senza farsi condizionare dagli schemi limitanti dei modelli corporei femminili, imposti spesso dai media e dal mondo della moda.
Bene.
Non voglio prendere altro spazio e vi lascio all'intervista che mi ha rilasciato  la scorsa settimana.
Ciao Marged, sono proprio felice di poter chiacchierare un po' con te.
Si parla tanto oggi del potere femminile, di chi ce l'ha e di chi non ce l'ha. Ma a volte mi pare che molte donne per avere "potere" imitano l'atteggiamento maschile, come se affermarsi nella vita, nel lavoro, negli affetti possa passare solo attraverso certe modalità tipiche degli uomini. E la femminilità sembra a volte un tratto da mascherare o che ci perdiamo per strada.
Per te cos'è la femminilità? La moda è femminile? Nasce per le donne o viene fatta dagli uomini per gli uomini?
Per me la femminilità è un'essenza sottile che combina grazia e forza nello stesso essere, è la consapevolezza di avere un potere tutto speciale (che è anche il motivo per cui in natura è la donna che partorisce) e il lasciarla trasparire con naturalezza e senza aggressività. La femminilità non la fa la moda, ma chi la indossa, ed è vero che la moda viene fatta dagli uomini in genere, ma non per forza per gli uomini. Sicuramente non viene fatta per il fisico della donna, ma per un ideale di perfezione irreale. In Italia in particolare vedo che la moda viene imposta alla gente, alla massa e non pensata sulle esigente dell'acquirente. E' come se ci si vestisse per apparire al mondo e non per esprimere se stessi, come dovrebbe essere intesa la moda. Purtroppo, funzionalità e creatività lasciano spazio alla mera apparenza, al brand ostentato, ecc.

- Molte donne alla domanda: che cosa ti piace di te? Sei contenta di te stessa? si sentono a disagio e fanno fatica a rispondere. Forse spesso ci si sente in imbarazzo perché si ha una scarsa autostima. Tu che rapporto hai con te stessa? E con il tuo corpo?
Io come persona mi piaccio, perché conosco i miei limiti e ho imparato ad apprezzare anche quelli senza per forza negarli o nasconderli. Conosco anche i miei talenti e i miei pregi e cerco sempre di coltivarli al meglio. Di me mi piace la natura creativa ed entusiasta, la voglia di conoscere e fare cose nuove, la voglia di comunicare e condividere, il fatto di fare sempre le cose con grande impegno e la forte etica personale (che non per forza corrisponde a una morale imposta). Del mio corpo alcune cose mi piacciono molto, altre ho imparato ad accettarle, per esempio la pancia che nelle donne in carne sporge sempre un po' e che nella nostra società è praticamente demonizzata. Ho imparato a guardarla con occhi neutrali e senza preconcetti, come una parte di me e basta e, come tale, degna di rispetto e cure. Ho imparato a non paragonarmi alle altre, o in realtà, a non paragonarmi a un modello unico e questo aiuta molto nel rapporto con il proprio aspetto.

La femminilità e la moda secondo La Diva delle curve

La Diva delle Curve


- Spesso nel mondo della moda capita di scoprire storie di modelle con disturbi alimentari, a volte gravi. Recentemente è stato sottoscritto dal  Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, la Camera Nazionale della Moda Italiana e Alta Roma, un Manifesto nazionale di autoregolazione della moda italiana contro l’anoressia, per tutelare le donne che lavorano come modelle e promuovere la salute femminile. Pensi sia sufficiente? Quali sono i limiti, secondo te, dell'immagine femminile che i media e la moda a volte impongono?
Il limite è proporre la monotipologia, finché le persone vedranno esaltato come perfetto un unico tipo di fisico, sarà incentivato il paragone e il senso di inadeguatezza. Il problema di molti stilisti, come dicevamo, è di non fare l'abito per la donna, ma per l'abito e quindi meno la modella presenta curve, più semplice sarà esaltare l'abito. Uno stilista capace dovrebbe invece cimentarsi con le varianti infinite di un corpo reale.
- Tu sei una donna, una fashion blogger famosa, che porta avanti il suo stile e una fisicità che oggi viene definita "curvy". Ti senti ben rappresentata da una definizione del genere o pensi possa essere riduttivo "incasellare", sempre e comunque, il corpo femminile?
Ha, ha! 
Non so quanto mi possa definire famosa, diciamo che ho abbastanza persone che mi seguono, molte delle quali ho notato con piacere che sono donne intelligenti e profonde. In realtà non mi definisco, né vengo definita, 'curvy'. Curvy per me è un termine ormai usato in modo ipocrita dal marketing meno raffinato per dare l'illusione di fare l'occhiolino alla persona comune e portarla dalla propria parte. Si è arrivati al paradosso di definire curvy (che in america era un modo politically correct di definire la donna plus size) qualsiasi donna che non porti la taglia 40, quindi la maggior parte delle donne italiane. Io mi definisco plus size, in virtù del tipo di abiti che devo cercare per vestirmi, ma non vado in giro presentandomi come una 'plus size'. Oltre ai negozi di abiti e il discorso moda, sono una persona come tutte le altre, ovviamente. Purtroppo in Italia si prendono le definizioni appunto come etichette, tanto che per me esiste addirittura un 'club del curvy', che indica chi usa questo termine in modo demagogico e contribuisce a rendere la donna media ancora più insicura ghettizzandola con questo termine.
- Un'ultima domanda: hai un sogno o un desiderio per il futuro? Ce ne sveleresti un pezzetto...?
Quando ero ragazzina avevo due grandi passioni, una era scrivere e l'altra era il canto. Ho in qualche modo coltivato entrambe nel corso degli anni in maniera diversa, ma se devo essere sincera non so se c'è un progetto preciso, l'unica cosa che desidero ora è un'occupazione a tutti gli effetti che mi permetta di usare tutte le mie capacità. Al giorno d'oggi sarebbe già molto.
- Grazie!
Grazie a te!



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