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‘La ferocia’ di Nicola Lagioia

Creato il 09 dicembre 2014 da Vanessa Valentinuzzi

ferocia

Titolo: La ferocia
Autore: Nicola Lagioia
Editore: Einaudi
Data di uscita: 23 settembre 2014
Pagine: 411
Genere: romanzo
Prezzo:19,50

Clara Salvemini, bellissima figlia di una potente famiglia di costruttori pugliesi, viene ritrovata morta su una strada statale che collega Bari a Taranto in seguito ad un incidente. Le circostanze del decesso rimangono misteriose. Cosa ci faceva Clara nuda su una strada alle due di notte? Per qualcuno, nulla di strano. Clara aveva una pessima reputazione, una giovane donna viziosa e frivola. Probabilmente è stato un suicidio.
La morte della ragazza getta una luce oscura sulla sua famiglia riunita in occasione del funerale a casa Salvemini: il padre Vittorio,  imprenditore edile, sua madre, salottiera signora della Bari bene, il fratello Ruggero, affermato chirurgo,  Alberto, il marito di Clara, abituato ormai ad accettare la vita dissipata e i tradimenti della moglie. Infine li raggiunge Michele, l’ultimogenito, che dopo un periodo turbolento si è trasferito a Roma dove lavora come giornalista. Michele è il più fragile e tormentato dei figli, non si dà pace per la misteriosa fine di Clara e scava nella sua memoria ripercorrendo il rapporto profondo che legava i due fratelli, le insoddisfazioni interne alla famiglia, il loro comune senso di inadeguatezza. Pian piano, verranno dissotterrati segreti lungamente custoditi di cui i fragili e gli innocenti spesso pagano il prezzo; e a volte quel prezzo è la follia oppure la morte.
Denaro, potere, ostentato benessere economico sono solo la superficie del mondo; sotto si nasconde una zona d’ombra fatta di relazioni familiari fatiscenti, corruzione, vizio e ferocia interiore. La ferocia è un romanzo della disperazione, un’indagine sulle ripercussioni delle azioni dei padri sui figli, tara che grava inesorabilmente sui personaggi.  Lo stile impeccabile di Nicola Lagioia e il ritmo perfetto della narrazione sono accompagnati dalla grande capacità di saper scavare profondamente nella psicologia dei personaggi; così, l’autore riesce commuovere profondamente soprattutto nelle pagine dedicate alle vicende di Michele.
La figura della bella e dannata figlia dei Salvemini mi è parso un bellissimo omaggio letterario a Lady Madeline, sorella di Roderick Usher – deceduta per via di una malattia –  in La caduta della casa degli Usher di Edgar Allan Poe. Clara invade e turba come un fantasma delle cose passate la memoria di Michele e di chi l’ha conosciuta. Suo fratello è l’unico a non credere all’ipotesi del suicidio, il solo a sapere quali angosce nascondesse la mondanissima Clara quando era in vita: «Io e lui sprigionavamo l’energia dei morti… In un futuro inaccessibile ma certo quanto la spiga di un seme già interrato, Clara sentiva che Michele avrebbe srotolato mentalmente la missiva, le avrebbe dato voce Allora lei capiva fino in fondo. Si ricordava di essere un fantasma, e non avrebbe avuto pace fino a quando le cose non fossero tornate a posto».

Il male è descritto nelle pieghe più oscure, ma anche nelle sue banali manifestazioni: genitori anaffettivi, sesso violento, l’indifferenza dei tanti amanti di Clara. La crudeltà non risparmia nessuno, neanche chi la usa per edificare dorati e chimerici villaggi, e conduce lentamente alla caduta di casa Salvemini.

Ma questo splendido libro racconta anche la speranza e il desiderio di liberazione, la volontà di purezza e luce. Sarà Michele, il ribelle, il malato – come malata a causa delle sue dinamiche familiari è casa Salvemini – a voler capire cosa è realmente accaduto alla sorella. Suo il compito di riportare ordine e fare giustizia affilando pian piano gli artigli, trasformandosi da vulnerabile agnellino in temibile tigre –  Tiger tiger burning bright… recita la poesia di William Blake che Michele leggeva con la sorella da ragazzino. Le atmosfere lunari, la volontà di mostrare la verità dietro le ipocrisie, i gatti, gli allocchi, la notte, la follia, la guarigione, la grandissima, completa padronanza della scrittura: per tutti questi motivi  La ferocia è uno dei tre libri più belli che ho letto quest’anno.

 

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