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...la festa della mamma vista da una non mamma

Da Patalice
...la festa della mamma vista da una non mammaNon mi ricordo il momento in cui l'ho deciso.
Potrei spremere le meningi, e cercare di farlo tornare alla memoria, ma la realtà è che le cose, dentro la mia testa, si fissano e si disfano a loro piacimento... 
Io,l'ho visto, ed ho capito subito che lo avrei voluto.
Contro tutto contro tutti.
Non ho dovuto battagliare più di tanto, perché l'amore è una cosa semplice, lo so benissimo, lo ripeto soventemente, l'ho imparato prima che Tiziano Ferro lo cantasse, quindi, non ci è stato difficile scegliere di amarci, provarci nell'amore, decidere per quel "per sempre" sarebbe stato affrontato insieme, mai mano nella mano che a noi le romanticherie stanno scomode, piuttosto in mezzo ai nostri amici, al riparo di una gelateria, dove una granita ed un cono gelato dicono più di mille smancerie. 
Ecco, non mi riordo quando, quella ragazzina che aveva mandato alle ortiche una bella relazione, perché allergica all'idea di convivere, è diventata una donna con la voglia di salire la navata di una chiesa per dire quel si carico di aspettative, che molte sognano, ma che era anni luce lontano dal suo raggio di pensiero... fattostà che lui l'ha resa una volontà, alla quale piegarmi è stato un dono per me stessa. 
Non mi ricordo il momento in cui l'ho deciso, ho scritto.
Ed è vero, ma è successo che, oltre, ad insegnarmi a non aver paura del "per sempre", mi ha anche spinta a volermi mamma.
...la festa della mamma vista da una non mammaInizialmente è stato un raptus, una volontà indefessa velocissima, una smania, incontrollabile e devastante. 
Smania, raptus, devastante... brutti sostantivi per descrivere l'atto della vita, eppure, se penso a quei mesi rabbiosi ed ostici, mi pare siano i migliori e più veritieri.
Fare l'amore senza amore, solo concentrata sulla procreazione,  come una svilente corsa ad ostacoli, in cui io restavo sfavorita di nome e di fatto... ed intanto, lui ed il nostro noi, andava a morire lentamente, senza prigionia, senza scelta, con commovente disperazione... 
Rivolgiamoci alla scienza.
Lui già era saturo di cose non nostre, di termini medici che non capivamo, pur captando tutta la loro fievolezza... 
E poi, dopo poco, dopo nessun tentativo concreto, il no.
Grosso come una casa, pesante come un macigno, ingombrante come la peggiore delle rese... 
Lì è venuta alla luce la prima, vera e schiacciante, perdita della mia esistenza, un lutto, l'ha definito una mia cara amica blogger: non puoi.
Volevo la scelta di non diventare madre.
Volevo la possibilità di decidere del nostro futuro.
Volevo la libertà di sbagliare su di me, di noi.
Ma no, quel no, le cui ragioni sono troppo ragionevoli perché le si contestino, mi ha corrotta dentro, contorcendo i pensieri, sciogliendo nodi di dolore che non so a cosa siano strappati.
Non volevo che la festa della mamma, si riducesse alla scusa per piangere un fallimento, ma così è, ed è stato... non me ne rammarico troppo, a mesi di distanza ho imparato a non volermi male per questa "cosa", e ad amare ancor di più lui, che non ha fatto pesare nulla, neppure l'assenza di scelta/possibilità/libertà.
Oggi sono felice.
Cerco un senso, anche se alla fine un senso non c'è, e non mi arrendo.
Perché nel destino, ci sarà un fine al dolore, ed uno scopo allo smarrimento, ed io mi sono abituata a pensarla così e a viverla così, e mi piace, e mi fortifica.
...la festa della mamma vista da una non mammaLa festa della mamma ricorda a quelle come me, i loro buchi neri, le loro manchevolezze, il loro "mai"... 
Quelle come me, sono quelle che non hanno potuto decidere dei loro destini, ma non piangete per noi, nemmeno oggi, l'indomani di una festa che per noi è baluardo di annichilimento...
...perché quelle come me, hanno quella caparbia ostinazione che le fa andare avanti, che le fa sorridere alle domande altrui, che le fa guardare al futuro con un pizzico di speranza extra, quella che le altre hanno deposto in una scatola, insieme a costruzioni e peluches, e che invece, per noi, è ancora piena di incognita e vuota di certezze.
Auguri alle mamme quindi, alle mamme che forse non lo volevano, che sicuramente all'inizio saranno state imbranate, a quelle che ce l'hanno nel sangue, a quelle che non ce la fanno più...
Viste da qui siete tutte bellissime e fortunatissime ed amatissime,
tuttavia, non avete più quell'inconscente attesa di qualcosa di tremendamente bello e folle, 
che solo chi non può scegliere, ma desidera, e tanto, ha.
Buona festa della mamma a tutte

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