Le persone ci insegnano sempre qualcosa; portano un po’ di ognuna nella nostra vita se siamo pronti ad accogliere. Alcune cose restano, altre scompaiono, e quelle che restano, talvolta, lasciano sedimenti profondi e passioni.
Così è stata per me la conoscenza del mondo celtico, risvegliatasi per opera di un amico e ora rinnovata perché trasmessa a mia figlia.
E’ con lei che sono stata alla Festa Celtica di Beltane (qui la pagina Fb e qui il sito) a Masserano, Biella.
Non voglio fare paragoni con Celtica, che da anni frequento, ma molte similitudini accompagnano le due feste. Lo stesso sentire, la magia del bosco, della spiritualità.
la voglia di essere parte del tutto, non travestimento ma vita reale.
Il rito pagano, la cerimonia, immergersi nel profondo.
interrogarsi, perché no, senza temere le risposte dei nostri cuori. Che sanno mille e più di mille di quello che noi stessi nascondiamo.
E nel mentre si vive, ascoltare ricordi rimossi e rinati al suono dolce dell’arpa
lasciando a terra vestiti e remore, riemergendo dal sé, al suono dei Furor Gallico.
Chiara