Londra, 10 aprile 2013 – La FIA ed in particolare il suo presidente, Jean Todt, tornano a parlare dei costi della Formula 1 e di quali passi prendere per ridurli.
Qualcuno, in una maniera ironica, potrebbe dire che finalmente Jean Todt si e’ svegliato e si e’ accorto che c’e’ un problema di costi in F1, in una lotta contro i top teams che dopo la dipartita di Max Mosley come presidente della Federazione, era di fatto stata abbandonata o quasi.
Il punto di partenza di Todt per affrontare un argomento cosi delicato e’ quello di porre l’attenzione sull’elevato numero di piloti paganti oggi presenti un griglia. Una situazione dettata dalla necessita’ da parte dei team piu’ piccoli di coprire i costi di mettere in pista una monoposto per ogni Gran Premio, creando a volte anche situazioni imbarazzanti per piloti e team, come successo nel caso del povero pilota brasiliano Luiz Razia, lasciato a piedi dai suoi sponsors dopo che sembrava imminente il suo debutto al volante della Marussia.
“Non penso che sia normale che la meta’ dei piloti oggi in griglia sono piloti che pagano. La F1 e’ la massima competizione sportiva mondiale e non e’ giusto ne’ normale che i piloti debbano pagare solo per essere presenti in griglia”, ha dichiarato Todt.
Il problema dei piloti paganti e’ ovviamente direttamente collegato alla riduzione dei costi, che per Todt potrebbe essere facilmente raggiunta solo arrivando ad un riduzione del 30%, anche se ci tiene a precisare che la FIA, sotto la sua guida, non avra’ nessun ruolo per cercare di trovare un accordo tra i team.
“Sono i team che devono trovare un accordo, insieme al detentore dei diritti commerciali della F1. Noi siamo solo coloro che fanno le regole del gioco. Se i team non vogliono ridurre i costi non e’ qualcosa che noi possiamo imporre dall’alto“, ha concluso Todt.
Il tutto in linea con quanto dichiarato qualche giorno fa da Christian Horner della Red Bull, il team che a quanto pare spende piu’ di tutti gli altri per mettere le sue monoposto in pista e che ovviamente e’ favorevole all’eliminazione del Resource Restriction Agreeement.
Su questo siamo d’accordo con Adam Parr, che in una intervista rilasciataci qualche mese fa, aveva detto che un nuovo accordo sulla riduzione dei costi si trovera’ solo quando tutte e tre le grandi “potenze” della F1 troveranno un accordo: Bernie Ecclestone e la CVC, la FIA ed ovviamente la Ferrari. Ma a questo punto sarebbe il caso di aggiungerci anche la Red Bull.