Magazine Diario personale

la filosofia del poveraccio

Da Galadriel
la filosofia del poveraccioNella mia vita ho sempre avuto lavori autonomi e per questo che ho dovuto lottare con debiti. Mio padre mi ha sempre insegnato che le banche sono delle associazioni a deliquere. Riteneva un ladrocinio gli interessi che le banche applicano ai debitori, e mi insegnò che se godevo di una buona stima, avrei trovato buone persone che mi avrebbero prestato piccole somme ad interessi nettamente inferiori richiesti dalle banche. A questo insegnamento seguiva una lezione di onestà verso il prossimo, verso a chi ti fa un favore e verso al datore di lavoro o al cliente, figura da stimare e servire senza perdere la propria dignità di lavoratore.
Fu cosi che contrassi debiti con persone che si erano fidate di me, ed io non ci dormivo la notte. Avevo firmato 64 cambiali da 58.000£ l'una che scadevano ogni mese, ed io pregavo che il lavoro continuasse che la mia salute mi permettesse di lavorare tutte le ore necessarie per pagare il mio debito. Parecchie notti mi svegliavo in preda all'ansia per un sogno ricorrente: venivo inseguita e mortificata dai creditori!

Un giorno parlando con un vecchietto delle difficoltà della vita, lamentai quanti sacrifici e quante notti sveglia a pensare ai debiti....Lui mi sbalordì!! Mi disse: "Certo! Anch'io ho avuto debiti! Ho comprato casa, subito dopo la guerra con i debiti e anch'io non ci dormivo la notte. Poi ho capito che se non dormivo poi non avevo la forza di lavorare al giorno, per questo una notte mi venne l'illuminazione! Telefonai al creditore nel bel mezzo della notte e gli dissi: "Senti ho pensato che questo debito deve preoccupare te  mica mè, perchè non so mica se te lo restituisco. Per cui stai sveglio tu la notte  a pensare se te li darò oppure no, io devo riposare. Buona notte"

Ah ! Quel vecchietto così saggio mi insegnò che la responsabilità non è solo del debitore, il rischio si deve dividere al 50%.

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