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La finale dei Mondiali sarà Usa – Turchia

Creato il 12 settembre 2010 da Basket - Di Tutto Un Po'

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Giornata dedicata alle semifinali del Mondiale in Turchia. Usa primi finalisti dopo il successo sulla Lituania. Il match per l’oro sarà contro la Turchia, che è riuscita a battere la Serbia

Kevin Durant, 21 anni, miglior realizzatore dell'ultima Nba.  Reuters
Kevin Durant, 21 anni, miglior realizzatore dell’ultima Nba. Reuters

Stati Uniti-Lituania 89-74
Gli Stati Uniti battono la Lituania 89-74 e tornano dopo 16 anni in finale in un campionato del Mondo. Apriamo subito il dibattito: lasciamo perdere Kobe, per quello che ha vinto, ma Kevin Durant vale già LeBron James e Dwayne Wade? Il nostro modesto parere è sì. Contro la Lituania ha realizzato con una naturalezza assoluta 38 punti, nuovo record della nazionale statunitese, supera i 35 segnati da Carmelo Anthony nel 2006 contro l’Italia, con 9 rimbalzi. La Lituania, a tratti, gioca una grande partita e merita solo applausi: niente lacrime, ha una medaglia di bronzo comunque storica domani da conquistare. Al via, la Lituania gioca meglio a pallacanestro trovando pronto Javtokas, ma Kevin Durant è dall’altra parte, segna 12 dei primi 14 punti degli Stati Uniti in 5’ che sorpassano (14-11). La difesa scava il solco: l’aggressività degli americani è strepitosa, da 4 palle recuperate nasce il 12-0 che dà la prima spallata alla gara, i lituani non fanno canestro da 3 e realizzano un punto in 6’. Così alla fine del primo quarto, Durant da solo li batte 17-12. Kevin continua la sua gara, incurante delle difese che Kemzura cambia: gli Usa toccano il +15, la Lituania è brava a non sbracare e, anzi, con Pocius che ha giocato a Duke sotto il coach avversario e Javtokas recupera (31-23). Odom fa un grande lavoro in difesa sotto canestro, Durant e il compagno dei Thunder Westbrook danno un altro slancio per il nuovo +15 del riposo (42-27). Durant è a quota 24 senza errori da 2 (5/5), 6 rimbalzi. Pocius è a 11 ma il 9/36 della sua squadra, con 8 perse, non fa prevedere un futuro roseo. Il milanese Maciulis e Javtokas iniziano forte la ripresa (50-40), grazie anche ad una zona sbilanciata su Durant che gli Usa non riescono ad attaccare. Ma trovano un avversario inatteso nella freschezza di Odom, che pivot non è ma è una presenza anche in attacco. La Lituania sente che la difesa avversaria le sta entrando sotto la pelle, sbaglia alcuni rigori e gli americani non la perdonano. La conseguenza è un 9-0 che sembra senza ritorno (59-40), ma i lituani hanno mille risorse e da Gecevicius e Delininkaitis arriva un contro 8-0 che costringe Krzyzewski a chiamare timeout. Col secondo quintetto, Kemzura torna in partita (63-53) e il suo capolavoro è aver tenuto Durant a 5 punti, con 2/5, nel terzo quarto. Gli Stati Uniti reagiscono da grande squadra. Bocciato definitivamente Rose (zero punti), promosso Westbrook, si sporcano le mani attorno a Durant: difesa, rimbalzi offensivi, recuperi. E quando l’asso di Oklahoma City torna a segnare e realizza la tripla del suo 36° punto da record, la gara è definitivamente finita (82-64). Bravi tutti.
Stati Uniti: Durant 38, Odom 13, Westbrook 12
Lituania: Javtokas 15, Pocius 13, Kalnietis 10

Turchai in festa: è finale nel Mondiale di casa. Ansa
Turchia in festa: è finale nel Mondiale di casa. Ansa

Turchia-Serbia 83-82
Un canestro di Tunceri a mezzo secondo dalla fine, una stoppata di Erden quando la Serbia aveva l’ultima palla per vincere: la Turchia vince 83-82 un’incredibile semifinale, dominata psicologicamente e tecnicamente dai serbi per 37’, in un palasport dall’atmosfera incredibile. Ma stavolta, la fortuna gira dalla parte dell’ex c.t. azzurro Boscia Tanjevic che disputerà l’ultima partita della sua straordinaria carriera contro gli Stati Uniti in una finale Mondiale. Le cose si mettono subito male per la Turchia, troppo carica per non commettere errori che la Serbia non perdona. Dall’altra parte, Tepic e Velickovic sciorinano un basket meraviglioso (8-15), Turkoglu di nervi arriva al pareggio ma la squadra di Tanjevic invece di rilassarsi vuole tutto subito, con un Ilyasova bianco come un cencio. Savanovic realizza 9 punti, 7 di fila (25-33), all’inizio del secondo quarto, la zona non disturba più di tanto neppure Keselj, un altro 22enne che sta giocando come un veterano. La Turchia butta via occasioni per la voglia di strafare, e ogni volta è sempre punita. Va al riposo sotto di 7 punti (35-42) nonostante i 9 di Turkoglu e il buon Arslan. Krstic fa un buon lavoro in area e le torri di Tanjevic non fanno male. La gara è dura e sporca, due palloni regalati dagli arbitri alla Turchia permettono a Onan di mettere la tripla del pareggio al 23’30″ (46-46). Tempo di far partire la musica a manetta, con 15mila persone impazzite e la Serbia in 72″ produce un 8-0 con due triple (Teosic, Kesely) che ricaccia i padroni di casa all’inferno. I nervi saltano, la Turchia sbaglia anche i liberi, ma comunque trova il modo con Arslan e l’atletismo di Guler in difesa di rimettere in piedi la gara (55-56), ma ancora una volta il sollievo viene sfruttato da Kesely per un nuovo allungo (55-61). La Serbia è ancora avanti all’inizio dell’ultimo quarto (60-63), la Turchia è sempre a zona, molto larga e aggressiva, ma non su Krstic che Teodosic trova sempre nel cuore dell’area. Sono le facce dei giocatori turchi che non convincono, Ilyasova sbaglia la tripla del possibile sorpasso e siccome i sogni sono belli, ma bisogna anche vincere, Tanjevic mette Turkoglu ala forte per smuovere le acque consegnandogli l’attacco in mano. Ma tanto fa fatica la Turchia a segnare, tanto Kesely e Teodosic prendono il controllo della partita. E quando i turchi sbagliano, oltre che i personali, anche due tiri da sotto, sembra davvero finita (64-71 al 34’30″). Ma un rimbalzone di Asik, con antisportivo, e due canestri sotto pressione di Tunceri portano inaspettatamente davanti la Turchia (78-75). Mancano poco più di 3’, l’atmosfera è incredibile ma finisce per condizionare più i giocatori di casa che affrettano i tiri che li avrebbero portati lontano. Oramai in campo ci si picchia senza quartiere con arbitri non all’altezza. Sul +1, Turkoglu fa un tiraccio assurdo da tre, la Serbia risorpassa a -28″ con Kesely (79-80), un’invenzione di Tunceri dà a Erden l’assist del 81-80, che sbaglia il libero supplementare (il 13 su 33 per i padroni di casa) e a 4″ dalla fine, Velickovic prende l’assist di Rasic per il nuovo sorpasso. Come nella gara vita dai serbi con la Spagna, Turkoglu quasi perde la palla sulla rimessa ma stavolta c’è Tunceri a raccoglierla e a mezzo secondo dalla fine segna quasi indisturbato. I turchi impazziscono, ma non è finita. C’è ancora una rimessa da fare. E accade l’incredibile: la Serbia riesce mettere la palla al volo nelle mani di Velickovic a meno di un metro dal ferro, sarebbe canestro sicuro, ma compare Erden e la stoppata vale una medaglia, la finale mondiale e forse una vita.
Turchia:Turkoglu 16, Onan 14, Tunceri e Arslan 12
Serbia: Keselj 18, Savanovic e Krstic 15

tratto da Gazzetta.it



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