La finasteride non allunga la sopravvivenza al cancro alla prostata

Creato il 06 marzo 2013 da Laprostata @espriweb

La finasteride non allunga la sopravvivenza degli uomini con cancro alla prostata. Questo farmaco, spesso consigliato dai medici ai pazienti per ridurre le probabilità di sviluppare questo tipo di tumore, si è dimostrato parzialmente inefficace. Dei ricercatori hanno scoperto che, una volta diagnosticata la malattia, gli uomini non sembrano trarre alcun beneficio dall’assunzione di questo farmaco. E’ importante sottolineare, però, che la finasteride non riduce la sopravvivenza di chi l’assume. Anche se non può allungare la vita, può comunque prevenire una diagnosi di cancro alla prostata. Visti questi risultati, alcuni medici sono dell’idea che sarebbe meglio non prescrivere agli uomini questo farmaco. Secondo loro, il fatto che non allunghi la vita, non permette di giustificare la sua assunzione. I ricercatori hanno raccolto i dati relativi alle morti di uomini trattati con questo farmaco o con un placebo inattivo. Hanno così scoperto che, su 18.000 uomini, più di 5.000 erano morti. Di questi, 2584 assumevano la finasteride e 2.544 il placebo. Dopo un monitoraggio durato più di 15 anni, il tasso di sopravvivenza è risultato del 78% per entrambi i gruppi di pazienti. Anche se gli uomini colpiti da tumori alla prostata aggressivi non hanno tratto alcun vantaggio da questo farmaco, coloro che hanno sviluppato forme meno aggressive hanno comunque allungato la loro sopravvivenza. Nel 2011, la Food and Drug Administration degli Stati Uniti diffuse la notizia che questo farmaco presentava un lieve ma statisticamente significativo rischio: poteva causare il cancro aggressivo alla prostata. In base ai risultati ottenuti con il nuovo studio, invece, i ricercatori affermano che la finasteride non sembra influenzare il tasso di mortalità, ma può ridurre in modo significativo il rischio di una diagnosi di cancro alla prostata.


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