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La fine

Da Fishcanfly @marcodecave

La fine

Contrasse il respiro, ma nessuno poteva sentire il suo pianto silenzioso. Spalancò la bocca per urlare, ma non una sillaba vibrò contro l’aria della notte. Gli sembrò di portare d’un colpo solo tutto il peso del mondo. Sapeva in cuor suo che, malgrado quella decisione, il mondo avrebbe continuato a girare sempre per lo stesso verso, indifferente ai suoi vagiti.

Rannicchiato contro la parete, come un feto abbandonato, chiuse gli occhi e attese. Rivide ogni immagine della propria vita. Si era circondato di foto che galleggiavano sulla polvere del pavimento, vecchi ricordi, cose scritte, cose dette: tutto gli tornò in testa.

Si concentrò su alcune cose: il vecchio odore nella cucina di zia Sybil, il profumo dell’acqua di colonia di suo nonno, il cinguettio dell’upupa che per mesi lo aveva accolto al risveglio, l’umido sapore del primo bacio, il sorriso del suo primo amico e la sua perdita, i volti intorno al cadavere della sua prima veglia, il sapore dello yogurt rappreso intorno ai bordi del vasetto, il primo scrosciante applauso della sua vita, il vento negli occhi mentre scendeva a razzo con la bicicletta in una discesa di campagna, la paura di non potercela fare e aver dimostrato il contrario.

Sorrise. Le lacrime gli bagnarono i denti.

Scrisse su un biglietto.

Il mondo, tutto sommato, è stato buono. Ma è meglio andare, è tardi. D.

Quindi afferrò il manico del coltello, lo appoggiò alla gola e spinse in dentro la lama.

Non so dirvi quanto abbia sofferto, cosa abbiano visto i suoi occhi, quale sia stato il suo ultimo pensiero, e se poi è davvero così importante.

Il funerale fu solenne, commosso. Il vero motivo, penso, non lo conosce nessuno.

La fine


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