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La Fine della Guerra di Jason Aaron e Steve Dillon: il Punisher è morto, evviva il Punisher!

Creato il 27 aprile 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Niente sarà più come prima dopo aver letto “La Fine della Guerra“, il numero 22 della collana 100% Marvel Max riservata al Punitore, scritto da Jason image_galleryAaron (Wolverine, Black Panther, Ghost Rider, X-Men e The Incredible Hulk) e illustrato da (strepitoso il suo Preacher scritto da Garth Ennis, dopo Hellblazer per la Dc-Vertigo e prima di Punisher War Zone per la Marvel).
Un volume che, per intensità narrativa e per fondamentale importanza nella fruizione del Marvel Universe, può essere definito un capolavoro.
La storia racconta la battaglia finale, la resa dei conti tra Frank Castle alias “The Punisher” e il boss della criminalità organizzata newyorkese Wilson Fisk alias “Kingpin”: uno scontro dal quale nessuno uscirà vivo. Un racconto febbrile, pubblicato negli States in sei albi – da PunisherMax 17 a PunisherMax 22 con le splendide cover di Dave Johnson – e che chiude definitivamente il cerchio su uno dei character più controversi della Marvel, un giustiziere solitario al di fuori della legge.

 

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Il personaggio del Punisher, creato da Gerry Conway (testi) e Ross Andru (disegni), debuttò nel Febbraio 1974 con il numero 129 della serie The Amazing Spider-Man. L’ex-marine Frank Castle si trasforma in un antieroe, un vigilante che punisce i criminali in memoria della morte della sua famiglia, la moglie

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Mary e i due figli Lisa e Frank David, casualmente uccisi mentre facevano un pic-nic al Central Park durante un regolamento di conti tra bande rivali. Frank ha avuto la grande “colpa” di sopravvivere a quella strage e, da allora, la sua missione è vendicare idealmente i suoi cari sterminando i “cattivi”. A differenza dell’Uomo Ragno, di Devil o di Capitan America – nei quali si imbatte spesso durante la sua crociata – Castle non ha superpoteri. Si sottopone a snervanti sessioni di calistenia per migliorare il proprio addestramento fisico e possiede, da ex-militare, una vasta conoscenza delle armi. Per un lungo periodo, ha avuto anche un compagno di lotta, il mago dell’informatica Microchip, poi scomparso tragicamente. Alla fine, Castle è rimasto da solo a combattere, sempre con il teschio sul petto. Ne La fine della guerra, il Punitore è vecchio e stanco, senza armi né rifugi. Kingpin è barricato nel suo lussuoso palazzo, difeso dalla ninja greca Elektra più che dai suoi sgherri e sa che Castle lo cerca per chiudere la partita. Ignora, però, che la moglie Marla congiuri contro di lui con l’appoggio della stessa affascinante killer ellenica: non gli ha mai perdonato la morte, all’età di soli otto anni, del loro unico figlio Richard.

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Kingpin rivolgerà contro Castle tutta la sua forza, ma non basterà perché, stavolta, il Punisher chiude i conti con tutti. Uccide Bullseye che, combinazione, uccise proprio Elektra in un’indimenticabile saga degli anni Ottanta firmata da Frank Miller per Daredevil (ma questa è un’altra storia), fa morire Elektra, giustiziata dalla “Mano cinese” perché ha fallito, uccide Marla e, a pochi metri della porta dell’abitazione nella quale viveva con la famiglia, fa fuori tutti i sicari di Kingpin per poi uccidere anche il boss del crimine. Infine, stroncato da decine di proiettili, si accascia al suolo e, in un lago di sangue, muore. Una fine che più epica di così non avrebbe potuto essere: per questo, anche se la Marvel continuerà a pubblicare storie del Punisher, idealmente, per i veri fan del personaggio, Frank Castle non esisterà più. La dignità del dopo gli sarà conferita da un vecchio compagno d’armi: nientemeno che il colonnello Nick Fury, il capo dello S.H.I.E.L.D. Una birra spartita davanti al corpo del Punisher prima di un’onorata sepoltura: Frank Castle si ricongiunge definitivamente con la famiglia. Il Punitore è morto: evviva il Punitore!

Frank Castle è stato ucciso su un treno per Coney Island è il titolo della nota finale del volume firmata da Abbiamo finalmente liberato il povero vecchio Frank Castle dalla sua sofferenza. Non è morto facilmente, sono il primo ad ammetterlo, ma spero che alla fine sia morto bene. Riposa in pace, Frank. Grazie per i ricordi” conclude l’autore. La sua scelta di uccidere il Punitore è stata, in realtà, un atto d’amore.

Abbiamo parlato di:
Punisher Max #22 – La Fine della Guerra
Jason Aaron, Steve Dillon
Traduzione: Pier Paolo Ronchetti
Panini Comics, 2012
128 pagine, brossurato, colori – € 12
ISBN: 9788863041651

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