La fine di una relazione

Da Andrea Rattacaso @rattablog2
Una relazione che finisce rappresenta spesso il fantasma più spaventoso per le coppiette fresche. Di solito, agli inizi, la paura che l'altro ci lasci può costituire la molla che ci fa essere bravi fidanzatini. Accade così che svolgiamo il nostro “compitino”, soprattutto per sentirci a posto con noi stessi e non tanto perchè vogliamo far star bene l'altro.
Purtroppo, comportarsi bene solo perché l'idea di perdere chi amiamo ci fa soffrire, significherebbe anche non avere motivazioni quando invece pensiamo che il partner sia proprio la causa della nostra infelicità. Quando ad esempio c'è una crisi di coppia, cioè proprio quando servirebbero grandi sforzi da parte nostra, potremmo invece avere problemi se scoprissimo di stare meglio allontanandoci dal partner. É impensabile misurare il nostro amore in base a quanto potremmo star male per la perdita di chi amiamo; è un paradosso!
Ragionare in questi termini è normalissimo, è anche una pratica abbastanza diffusa, ma non è amare; questo è soffrire e noi esseri umani soffriamo proprio a causa della nostra imperfezione, degli errori che inevitabilmente commettiamo quando cerchiamo di amare. Non è quindi colpa dell'amore in sé.
L'amore è per definizione qualcosa che rende felici, non andrebbe quindi misurato in base quanta sofferenza provoca, anche perché sofferenza e felicità non sono l'una l'opposto dell'altra. Attraverso i nostri sacrifici riusciamo ad esprimere al meglio la forza del nostro amore e grazie ad essi riusciamo a fare chiarezza dentro di noi, comprendendo profondamente il vero fine dei nostri sentimenti e quindi la loro autenticità.
Amare per bisogno non è mai un bene. Amare senza aspettarsi nulla in cambio invece ci da modo di affrontare la relazione con la giusta filosofia, anche quando sta per finire.
Quando finisce una relazione...Di solito una relazione finisce quando la nostra paura di soffrire ha superato la voglia di render felice il nostro partner. Questo può avvenire perché diminuisce l'amore per il partner, ad esempio perché abbiamo scelto di amare un'altra persona, oppure perché in noi le paure sono diventate troppo grandi, ad esempio perché è in corso un periodo difficile della nostra vita; ovviamente può essere anche la combinazione di questi due fattori.
Un rapporto di coppia può terminare in tantissimi modi ed affrontare uno per uno tutti i casi ci allontanerebbe dal fine di questo manuale, soprattutto perchè quando finisce una relazione non si è più una coppia.
C'è un qualcosa che accomuna tutti questi casi però, ossia il fatto che dopo si diventa degli ex. Un ex, anche dopo la fine del rapporto, ha comunque il dovere di comportarsi lealmente in virtù del forte legame che c'è stato, indipendentemente da cosa abbia causato la rottura. Dato che, in virtù dei momenti condivisi, esiste una sorta di legame tra i due ex-partner, mi occuperò del “post-fine rapporto.
Il partner abbandonato...Essere lasciati è davvero triste, soprattutto quando siamo molto innamorati.
Prima dell'amore passionale di coppia però, ci dovrebbe essere anche un genuino “volersi bene”, un affetto come quello che esiste tra fratelli, genitori, amici stretti, ecc.
Se amare il proprio partner significa desiderare la sua felicità, allora bisogna saper accettare la situazione di abbandono, anche quando egli crede di poter essere felice con un'altra persona, anche se noi pensiamo che possa essere solo una sua convinzione personale, condizionata dagli spiacevoli avvenimenti precedenti alla separazione. La libertà è fondamentale nella coppia, ancor di più quando si diventa degli ex fidanzati.
Inoltre, se proprio sperassimo di avere una qualche possibilità di tornare con l'ex partner che ci ha lasciato, dovremmo sforzarci in tutti i modi di lasciarlo libero così che possa capire, senza forzature, se ha davvero fatto bene a fare la sua scelta.
Molti adesso penseranno che è troppo facile parlare: vedere il proprio ex che può baciare o far sesso con altri partner non è facile, soprattutto se proviamo ancora un sentimento forte. Capisco ciò, ma sicuramente diventa una situazione più vivibile se si accetta, pienamente e coscientemente, che:
  • Questa persona non è più il tuo partner. 
  • Tu ora sei single. 
Quando siamo single, i nostri ex-partner tornano ad essere liberi di stare con chi vogliono, proprio come lo erano quando cercavamo di conquistarli. Se adesso, per esempio, fossimo innamorati di qualcuno che in futuro potrebbe diventare il nostro partner, ci spaventerebbe l'idea di una competizione con altri, che magari gli hanno già rubato un bacio o qualcosa di più?
Ho conosciuto tante persone che per conquistare chi amavano hanno sbaragliato tutti gli spasimanti avversari. Quindi, anche se con un forte handicap, dobbiamo come minimo accettare di rientrare di nuovo nella mischia se vogliamo riconquistare chi amiamo.
Nel caso in cui invece veniamo lasciati perché il nostro ex desidera viversi una storia con un'altra persona, allora dobbiamo accettare e rispettare la sua scelta da persone mature.
Capisco che quando si viene lasciati la delusione è grande, ogni azione del nostro ex può essere vista come una nostra colpa: “Se lui adesso è felice forse ha fatto bene a lasciarmi”, potremmo pensare. La verità però è che una persona è felice anche quando può semplicemente scegliere il modo in cui esserlo, quindi anche se sceglie di esserlo senza stare con noi.
Accettare questo, senza odiare e odiarsi, è fondamentale per andare avanti.
Se si ama ancora la persona che ci ha lasciato, il miglior atteggiamento che si può avere è:
Anche se la situazione è questa, se tu mi cerchi, io ci sarò sempre. Rispetterò le tue scelte e non farò nulla per ostacolarti
Questo ovviamente deve avvenire restando coerenti con i propri principi: in caso avessimo un partner con secondi fini, che torna da noi solo per convenienza o che vorrebbe avere più relazioni nello stesso periodo, a quel punto dovreste saper bene cosa fare.
Con questo atteggiamento si possono fare due ultimi grandi regali d'amore:
  1. Se l'ex-partner cambia idea troverà qualcuno pronto a riaccoglierlo. 
  2. Se l'ex partner non cambia idea, ha la possibilità di essere felice, liberamente, con chi sente di stare. 
Dopo di che, indipendentemente dalla situazione, bisogna continuare a voler bene a se stessi. Questo vuol dire perdonare i propri sensi di colpa, perdonare le colpe dell'altro, non scordare assolutamente i momenti belli passati ma conservarli per essere grati della felicità che si è avuta, felicità che potremmo trasmettere al nostro ipotetico futuro partner qualora riuscissimo a superare l'abbandono.
Se si rimane arrabbiati o tristi, pieni di odio o sensi di colpa, non si riesce facilmente a ricominciare una nuova vita. É inutile illudersi che il nostro ex partner sia la nostra unica fonte di felicità. Sicuramente sarà stata una persona unica, ma tutti siamo unici. Sicuramente nessuna persona ci darà quello che avevamo, ma chiunque ci darà qualcos'altro che nessun altro avrà.
Ciò che ci rende felice non dipende da quello che gli altri ci danno, ma da quello che noi abbiamo dentro e dalla nostra propensione ad accogliere il buono della vita. Se dentro di noi c'è il deserto, anche una persona con il cuore prospero d'amore non potrà far nulla per far nascere qualcosa di bello in noi. Rischieremo così di rimanere soli o occupati in relazioni sociali frivole e senza senso, costruite solo per nascondere a noi stessi la delusione che non abbiamo ancora superato.
Per questo motivo dobbiamo tornare a vivere se veniamo lasciati; bisogna ricordarsi che nel mondo esistono tante altre persone che hanno bisogno di qualcuno che le ami, tante persone che potrebbero renderci ancora più felici di come eravamo.
Smettere di andare avanti nella vita, al contrario di quello che potete pensare, è un enorme spreco di risorse, dato che si finisce per rimanere schiavi delle nostre sofferenze e col fuggire inutilmente tutto il tempo da qualcosa che rimane sempre attaccata alla nostra anima.
Il partner che abbandona...Per chi invece è colui che lascia, la situazione è ben diversa. Una persona che abbandona il partner, indipendentemente dal fatto di avere ragione o torto, è quasi sempre guidata da una sua paura, che si può ricondurre alla solita paura di soffrire.
I motivi per soffrire sono tantissimi: per paura di essere infelici, di non aver trovato l'amore che si desiderava, di sentirsi inadeguati, di essere traditi, di non aver sicurezze economiche, di non essere amati, di essere derisi dagli altri per aver scelto un partner poco affine ai loro gusti, di non avere la garanzia di potersi comprare dei bei vestiti, perché l'altro si ubriaca ed è violento, di perdere una buona occasione per essere felici con un altra persona, di aver trovato una persona che ci torturerà per tutta le vita, ecc...
Potrei continuare all'infinito, ma come vedete c'è sempre alla base la paura di perdere ciò che un individuo può soggettivamente ritenere importante.
Non sta a me giudicare cosa sia davvero importante, in questi casi però bisogna farsi un bell'esame di coscienza, una lunga riflessione per capire se:
  1. la cosa che abbiamo paura di perdere è davvero importante per la nostra vita; 
  2. non siamo in grado di vincere questa paura che ci porta ad abbandonare l'altro partner; 
  3. non siamo in grado di rinunciare a, o sostituire, quella cosa che abbiamo paura di perdere. 
Rifletteteci per qualche minuto...
Se anche ad uno solo di questi tre punti avete risposto negativamente, se tenete ancora al vostro partner, sarebbe davvero opportuno tentare di risolvere quei conflitti che hanno causato la rottura.
A volte, la sola voglia di risolvere un problema serve più delle abilità; troppe volte dei “problemoni” vengono sopravvalutati per poi scoprire di stare meglio provando solo a fare insieme dei tentativi per rimediare. In caso si riscontri un problema davvero serio, a quel punto ritengo che sia meglio soffrire per le persone che amiamo piuttosto che soffrire per proteggere noi stessi; alla fine si soffre ugualmente, ma solo la scelta d'amore può migliorare davvero la situazione per entrambi. Un scelta egoistica, indipendentemente dagli  effetti positivi che può portare, ha sempre una o più vittime.
Riaggiustare i pezzi...Spesso la fine di una relazione conduce alla comparsa di attriti fortissimi, che possono anche farci  impazzire e rovinarci la vita. Sono certo che conoscete, anche per sentito dire, qualcuno che ha superato i 50 anni e non si è più ripreso da qualche vecchia storia d'amore andata male.
Sappiate quindi che se avrete l'opportunità di tornare con il vostro ex, ci saranno ad attendervi durissime prove da superare. Dovrete affrontare qualcosa di così forte da esser stato capace di cancellare un legame di coppia frutto della fatica di anni e quindi non vi illudete di superare un nemico del genere con pochi mesi di grandi sforzi, o con molti anni di deboli tentativi di risoluzione.
Per risolvere tutto ci vorrà il tempo che serve, mesi o anni, al massimo delle vostre capacità. Per questo motivo dovrete impegnarvi ancora di più e con costanza, facendo grandissime rinunce durante questo periodo delicato. Dovrete entrambi affidare la vostra felicità, completamente, al vostro partner. Se ognuno si impegna a capire come far felice l'altro, sapendo che l'altro si sta affidando completamente, ci possono essere buone probabilità che il rapporto torni più solido e soddisfacente di prima, pur restando questa una difficile impresa.
Una nuova avventura...Infine bisogna anche considerare che continuare una storia potrebbe portarci alla perdita di qualcosa che per la nostra vita potrebbe essere molto importante, potremmo non avere i mezzi per poter vincere la paura di perderla e potremmo non aver nemmeno la possibilità di sostituirla. In questo caso, mettere fine al rapporto potrebbe essere sostanzialmente una scelta ragionevole.
In fondo siamo esseri umani, abbiamo tutti delle imperfezioni e, anche se dovessimo avere motivazioni poco etiche, ritengo sia giusto rimanere fedeli a se stessi. In caso la nostra scelta risulti sbagliata sarà comunque stato utile: è attraverso i nostri errori che riusciamo a capire cosa davvero conta di più nella vita.
Per cominciare una nuova storia è necessario stare attenti: se non riusciamo a risolvere i conflitti con noi stessi, probabilmente finiremo con lo scegliere un partner che è l'esatto opposto del precedente, oppure, nel caso di un partner qualsiasi, ancora una volta potremmo ricadere negli stessi errori e rischiare di mettere fine alla storia a causa degli stessi problemi, sia perché siamo ancora incapaci di risolverli e sia perché siamo spaventati dai traumi del passato non ancora superati.
Sia se si lascia e sia se si è lasciati, bisogna avere il coraggio e il buon senso di non cominciare subito nuove storie. É un bene circondarsi della famiglia e degli amici; mai affidarsi al famoso “chiodo scaccia chiodo” perché al massimo può funzionare come palliativo. All'inizio si può anche star bene per la novità, per il trasporto iniziale o anche perché abbiamo trovato una persona speciale, ma poi i vecchi problemi non risolti riemergono per essere così ereditati dalla nuova coppia per ritrovarsi così a fare i conti con i fantasmi del passato.
Chiudo così il manuale di coppia con questo consiglio: quando una relazione finisce restate sempre corretti e leali, anche se l'altro non fa lo stesso con voi. Non è solo per una questione di correttezza o lealtà, ma è soprattutto per il rispetto verso tutte le cose belle che avete passato insieme e che potrete portare per sempre nei vostri cuori.
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