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Da qualche giorno nelle sale cinematografiche possiamo vedere il film “La fine è il mio inizio”. Lo attendevo da tempo. Sono andato a vederlo e l’emozione è stata grande.Non è solo un pretesto. Mi sembra giusto, in una rubrica che si intitola “Senza frontiere” dedicare un piccolo ricordo a Tiziano Terzani. Lo devo, non solo per averlo conosciuto personalmente durante i miei anni in Regione, ma anche perché, assieme a Kapuscinski, per me rappresenta il maestro più importante nella mia stagione di scrittore viaggiatore. Un uomo che mi ha insegnato a viaggiare e a guardare il mondo per poi raccontarlo con onestà ed empatia.Il film, diretto da Jo Baier, è la trasposizione cinematografica dell'omonimo libro pubblicato postumo, del giornalista e scrittore Tiziano Terzani. Scritto a quattro mani dal figlio Folco e dal produttore Ulrich Limmer, è interamente girato tra le colline toscane: e già questo è una bella cosa.Bravissimi i due grandi attori protagonisti: Bruno Ganz e Elio Germano. La trama del film è a dir poco affascinante: sentendosi ormai prossimo alla morte, Tiziano Terzani decide di raccontare a Folco, di 35 anni, la storia della sua vita, tra esperienze concrete e spirituali. Ma non solo, perché quello che in realtà vuole trasmettere è il senso di ogni vita. Di più, intende spiegare come si sta preparando ad affrontare la fine del suo percorso. Perché “chiudere il cerchio” è la cosa più naturale che esista. Benché sia anche la più difficile.“Allora, questa è la fine, ma è anche l'inizio di una storia che è la mia vita e di cui mi piacerebbe ancora parlare con te per vedere insieme se, tutto sommato, c'è un senso” afferma Tiziano Terzani ne La fine è il mio inizio. E sono parole che tutti noi dovremmo iscrivere nel libro della nostra vita.Ma c'è un altro motivo per cui voglio ricordarvi Tiziano Terzani. E' un concorso di narrativa chiamato Fogli di viaggio, promosso da Campi Bisenzio, comune che da anni ha avviato un intelligente e affascinante percorso che unisce autori e lettori, a dimostrazione che si può fare cultura, e cultura diffusa, con investimenti non esagerati, perché poi quello che conta sono le idee e l'entusiasmo per realizzarle.E' un concorso nazionale, promosso insieme a tante altre realtà come Avventure nel Mondo e l'Arci. Nella giuria, presieduta dalla moglie di Terzani, Angela, c'è anche il sottoscritto. Ma ovviamente non è questo quello che conta. Quello che conta è che un concorso aperto a tutti: tutti potranno raccontare il loro viaggio e spiegare come il viaggio li ha cambiati, come hanno imparato a guardare il mondo attraverso il viaggio.Perché è questo, ripeto, che Tiziano ci ha insegnato. A guardare il mondo e poi a raccontarlo.
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