A noi occidentali sempre alla ricerca del successo, di arrivare primi, le filosofie orientali, almeno per un attimo, ci fanno fermare, riflettere, poi magari la voce amica di un compagno, di un collega ci rimette nel ciclo continuo ma meglio direi discontinuo.
Penso che nel 1976 quando ho appreso la tecnica della Meditazione Trascendentale (allora in auge per i famosi praticanti, i “Beatles“) eravamo in poche centinaia in Italia e l’ho praticata costantemente solo per pochi mesi, peraltro con qualche, piccolo, giovamento. Ma poi le varie guide alla conquista della felicità, di origine americana, con un forte appeal comunicativo, mi hanno maggiormente conquistato. Devo dire però che oggi rileggo , solo un libercolo del grande Bertrand Russel, “La conquista della felicità” del 1930, che comprai alla troppo precoce età di 13 anni.
Poi 6-7 di anni fa guardai una video intervista di Tiziano Terzani, il suo ultimo peregrinare asiatico, lessi il libro “Un altro giro di giostra” e ne rimasi affascinato. A Roma a Palazzo Incontro da pochi giorni c’è una mostra fotografica dei suoi ultimi 100 scatti asiatici e dal 1 aprile il film, “La fine è il mio inizio” sarà in sala. L’attore Bruno Ganz si è presa una bella ma affascinante responsabilità. Chissà se vedendo il film si possa sentire, tra noi, per qualche ora, la presenza quasi fisica di quest’uomo, grande per quello che ci fa pensare.
Il video di anteprima del film è in tedesco ma consente di avere una prima impressione atmosferica.
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