Ma questo è solo l’effetto più immediato ed evidente, non certo quello più deleterio: l’estorsione è infatti un reato che per essere contestato richiede violenza o minacce e non ci vuole un genio per capire che questo rende di fatto un non reato il reato che quotidianamente si consuma ai danni dei cittadini. Certo una boccata di ossigeno per la convivenza more uxorio di affari e politica, tanto più che si prepara anche una legislazione anti intercettazioni.
Sappiamo tutti che questo sistema brucia decine di miliardi all’anno, è causa di lentezze e inefficienze, avvilisce l’onestà e la concorrenza, deprime l’economia: la Corte dei Conti lo ha detto decine di volte, la cronaca lo mostra ogni giorno e pure l’esperienza di molti di noi lo conferma. Persino l’Europa ci sanziona su questo. E tuttavia in questo caso faremo a meno del “prestigio” che ci verrebbe dal diventare un Paese normale accontentadoci solo di quello che ci viene dall’ubbidire.
In questo caso però l’ingiustizia è doppia, davvero insopportabile perché non consiste solo nell’allentare la guardia contro un0inesauribile voragine dei conti pubblici, non si vergogna di fornire a chi a distrutto il Paese un salvacondotto perenne, ma per fare questo si sono colpiti i ceti popolari che ora dovranno pagare non solo la corruzione della razza padrona, ma anche i tagli imposti dall’Europa. La battaglia contro la corruzione era una necessità, ma si è preferito guardare ai taxi o ai ticket sanitari che stanno erodendo il diritto alla salute o alla prima casa dei poveracci, così come ci si prepara a erodere i diritti residuali del lavoro. Più passano i giorni più il governo non si dimostra altro che una foglia di fico posta a protezione delle vergogne nazionali e degli interessi internazionali. E visto l’effetto più immediato, direi foglia di fica.