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La forza dei deboli

Creato il 29 luglio 2011 da Pierotieni
La forza dei debolidi Raffaele Mantegazza
Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi
non sarò vissuta invano
se potrò alleviare il dolore di una vita
o addolcire una pena
o aiutare un pettirosso caduto a ritornare al suo nido
non sarò vissuta invano.
 
Emily Dickinson
 
Una mano che si china per aiutare un pettirosso a ritrovare il tepore del suo nido: se dovessi scegliere una immagine per sintetizzare questo Settembre Arcorese non potrei trovare di meglio che questa, presa in prestito dalla grande poetessa inglese Emily Dickinson. Il Settembre ha un tema: questa è una novità che si ripeterà ogni anno. Un tema che serve a dare una coerenza e un filo logico a questa manifestazione che non può essere un contenitore di iniziative che non dialogano l’una con l’altra, ma al contrario un mosaico nel quale tutte le proposte disegnano insieme una figura. La mano che raccoglie il pettirosso: la forza dei deboli. In un mondo nel quale sembra che la forza delle armi o della violenza sia l’unica forma possibile di relazione (in)umana, proponiamo un cambiamento di rotta. La vera forza sta negli esclusi, negli ultimi, negli emarginati, nei sofferenti, nei piccoli ai quali si rivolge Cristo come Gandhi, in coloro che non hanno mai la parola anche se avrebbero molto da dire. A questo universo di deboli abbiamo deciso di lasciare la parola in questa edizione del Settembre chiedendo a coloro che ci proponevano iniziative di confrontarsi con questo tema. La forza  dei deboli è però anche la forza di chi con i deboli lavora, di chi si dà da fare perché al mondo non ci siano più deboli: il volontario della Protezione Civile che salva il vitellino dall’alluvione come il sacerdote che sorride al bambino fuori dalla missione africana, la ragazza che strappa ore ai suoi studi per raccontare le fiabe ai bambini ricoverati  come il gruppo di giovani musicisti che passa il sabato in una casa protetta a rallegrare un gruppo di anziani. Settembre è il mese dello sfiorire dell’estate, un mese nel quale le foglie si indeboliscono e sfiorano la morte ma proprio per questo motivo sono così colorate, così belle, così poetiche. Il nostro Settembre Arcorese vorrebbe avere questi colori: quelli del gesti debole di chi decide di abbassarsi verso il corpo tremante di un uccellino caduto. E anche e soprattutto in nome di questo gesto sa di non essere vissuto invano
Buon Settembre Arcorese a tutte e a tutti
Qui il programma completo.


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