La forza dei numeri

Di solito nelle elezioni amministrative, specialmente in quelle comunali, si registra un fenomeno di questo tipo: al secondo turno vanno a votare meno persone del primo, i candidati sindaco perdono entrambi voti rispetto al primo turno e di solito vince chi ne perde di meno. Il caso di scuola resta quello di Monza nelle comunali del 2002 dove al primo turno Michele Faglia chiuse la partita con circa il 10% di voti in meno rispetto al suo avversario ma vinse al secondo turno perchè il candidato del centrodestra subì un vero e proprio tracollo. In pratica diventò (un buon) sindaco di Monza nonostante al secondo turno prese molti meno voti di quanti ne abbe il suo avversario al primo turno. In numeri assoluti quindi, i monzesi che votarono per lui furono di meno di quelli che votarono per il suo avversario.
Questa volta però si è registrato un fenomeno del tutto nuovo: a Milano, Napoli, Cagliari e anche ad Arcore, il candidato vincente al primo turno ha addirittura aumentato il numero di voti al secondo turno.

Veniamo ad Arcore:
Al primo turno hanno votato 9816 persone: 4479 per Rosalba e 3849 per Perego.
Al secondo turno hanno votato 9032 persone: 5042 per Rosalba e 3858 per Perego.
Quindi, in termini assoluti sono andati a votare circa 800 persone in meno e, mentre Perego ha sostanzialmente mantenuto i propri voti (perchè molti elettori l'avevano già abbandonato ad inizio corsa), Rosalba ne ha presi circa 600 in più.
Questi numeri hanno un solo significato politico: che non solo tutti gli elettori che già avevano votato Rosalba sono tornati compatti alle urne ma, tra quelli che al primo turno avevano votato per le liste rimaste fuori dal ballottaggio, al secondo turno, posti di fronte all'alternativa secca o di quà o di là, non hanno avuto il minimo dubbio da che parte stare.
Ciò vuol dire che nei 15 giorni che hanno preceduto il ballattaggio, qualcuno ha lavorato benissimo, qualcuno ha lavorato molto ma molto male e i Cittadini lo hanno capito benissimo.