Sto leggendo il bel libro di Giuseppe Gennari, "Le fondamenta della città" (ed. Mondadori): il gip milanese spiega quale sia la forza della ndrangheta, di quanto il suo reale pericolo sia sottovalutato.
Una delle prime domande che si pone l'autore nelle prime pagine, è per quale motivo la 'ndrangheta abbia così ben attecchito nei territori del nord.
Come la Lombardia dove, ogni tanto, qualche politico o qualche giornalista, parla del rischio infiltrazione, quando la realtà dice che semmai, in certi settori, è vero proprio il contrario.
La forza della ndrangheta sta nell'aver saper saputo mutare pelle: "Gli ultimi venti anni non sono serviti, alla ndrangheta lombarda, solo per accrescere potere e proliferare, ma pure per cambiare strategia. Niente più omicidi e sequestri di persona. Niente reati che provocano «allarme sociale»"
Niente monopolio sulla droga, roba da banda della Magliana: "Oggi bisogna andare a cercare i reati «spia» della presenza di un'organizzazione mafiosa. Reati da colletti bianchi come bancarotta, evasione fiscale, violazioni ambientali".
La ndrangheta è entrata nel mondo dell'impresa e dentro questo mondo ha iniziato ad offrire i suoi servizi. Col metodo mafioso.
La riscossione dei crediti, senza passare per la giustizia ordinaria.
Lo smaltimento dei rifiuti, senza rispettare i vincoli ambientali.
La concessione del credito, ad usura.
La vendita di pacchetti di voti, a politici ingenui, che non sapevano, poverini, chi erano questi signori che gli garantivano i voti per la regione o la provincia.
Questi i servizi offerti dalla ndrangheta spa.
E la fortuna dell'azienda ndramgheta è direttamente proporzionale alla coscienza etica di imprese e imprenditori del territorio.
Che alla denuncia dei reati allo stato, preferiscono la scorciatoia, il prezzo al ribasso, il poter avere un vantaggio competitivo coi concorrenti per i prezzi più basso che si ottengono.
Spiega il giudice:
"Più è elevata la «domanda» generale di illegalità e più è facile creare connessioni tra mafia e impresa, mafia e società.
La mafia c'é semplicemente perchè c'é mercato per i suoi servizi. L'amara constatazione che chiude ogni inchiesta, è che ci sono tante persone che traggono vantaggio dall'esistenza della mafia".
Non è un caso che il sottotitolo sia "Come il nord ha aperto le porte alla 'ndrangheta".
La scheda del libro sul sito di Mondadori.
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