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La forza delle argomentazioni

Creato il 02 febbraio 2012 da Antonio
La forza delle argomentazioniQuando uno studente scrive una tesi di laurea, sia essa in materie scientifiche o umanistiche, gli viene insegnato che nessuna affermazione deve essere priva di argomentazioni a sostegno dell’affermazione. Se la tesi riguarda materie scientifiche gli si chiede di supportare l’affermazione con dati e numeri che la comprovino o con dati e numeri che la confutino. Insomma nessuno spazio è solitamente concesso ad asserzioni che non siano accompagnate da dati e argomentazioni che si prestino a dimostrazione o confutazione.
E’ una buona regola che denota onestà intellettuale e professionale, per questo considero estremamente fastidioso quando persone, solitamente abituate al rispetto di quella regola, non la onorano. Salvo che non si tratti di una regola che vale solo per gli studenti e immediatamente dopo la tesi di laurea (e di dottorato per i meno “sfigati”) si possono rilasciare interviste e fare affermazioni senza porsi il problema di dimostrarne la fondatezza ma solo se si ricoprono cariche importanti, invece per chi fa un lavoro normale resta la regola che bisogna dimostrare quello che si dice.
Ieri Mario Monti ha affermato a proposito dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: "Non è un tabù. L’articolo 18 può essere pernicioso per lo sviluppo dell'Italia e il futuro dei giovani in un certo contesto, ma può essere abbastanza accettabile in un altro contesto."
Sarebbe molto interessante conoscere in quale contesto sia pernicioso. Che siano forniti numeri, dati a sostegno di questa affermazione. Alla Presidenza del Consiglio non mancheranno certo mezzi e professionalità per raccogliere le informazioni al riguardo. Chi invece sostiene che l’abolizione dell’articolo 18 non comporterebbe una significativa crescita dell’occupazione lo fa con cifre e argomentazioni, come nel recente articolo di Fabiano Schiavardi su La Voce. Forse la Presidenza del Consiglio dispone di dati più aggiornati oppure Confindustria, che ha un così bel centro studi, ha fornito un report fitto di numeri sulla crescita di occupazione in caso di abolizione dell’art. 18. Magari il Governo ha fatto sottoscrivere alle imprese una dichiarazione di impegni a non licenziare e ad assumere in caso di abolizione dell’art. 18. Se non l’ha già fatto allora suggerisco di farlo, sarebbe un ottimo argomento a sostegno della tesi che l’articolo 18 può essere pernicioso in alcuni contesti.

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