Oggi non mi sono fatta cogliere impreparata e per non farvi mancare la “foto della settimana” mi sono organizzata per tempo con i lavori. Poiché il weekend mi vedrà girovagare per alcune province piemontesi con partenza da Torino (se vi siete persi l’annuncio della mia partecipazione al press tour enogastronomico di Fedagri Piemonte leggete qui), per questa settimana cercavo una foto proprio di questa città. Nei giorni scorsi, quindi, sono andata a rivedere le foto che ho scattato a Torino durante la mia – ahimè brevissima – prima visita (partecipavo al blog tour “Quality 4 Travel”, ricordate?) in città e la scelta è caduta su una foto scattata al Ristorante del Cambio.
E quando siamo arrivati in Piazza Carignano, mi sono ritrovata di fronte a due edifici all’interno dei quali si è veramente fatta la storia della Patria: da una parte il curvilineo Palazzo Carignano, sede del primo Parlamento Subalpino e poi del Consiglio di Stato; dall’altra, esattamente di fronte, il Ristorante del Cambio, culla della Torino che fra ‘700 e ‘800 ha continuato a fare la storia “in punta di forchetta”. Inaugurato nel 1757, questo locale ebbe il suo più illustre frequentatore proprio in uno dei principali protagonisti del Risorgimento italiano: lo statista e primo ministro Camillo Benso Conte di Cavour. A lui è dedicata la sala dove si trova il tavolo in cui aveva l’abitudine di sedersi (troverete il suo posto indicato da una targhetta retta da nastri tricolore). La peculiarità del tavolo? Godere di una vista privilegiata su una finestra particolare di Palazzo Carignano, dalla quale potevano essere trasmessi segnali al primo ministro in caso fosse risultato necessario un suo veloce ritorno a palazzo. E siccome oggi voglio esagerare, pubblico anche quest’altra foto per meglio rendere l’idea.
Non v’è dubbio che anche all’epoca pranzi e cene fossero momenti conviviali altamente sfruttati per discutere e risolvere intricate questioni politiche; o che all’occorrenza bisognasse abbandonare in fretta e furia pranzo o cena per tentare di porre rimedio a problemi dell’ultim’ora. Ma è anche vero che quelli passati a tavola potevano pure risultare dei semplici momenti per festeggiare un successo politico. Non a caso, il 26 aprile 1859, subito dopo aver respinto l’ultimatum dell’Austria e aver letto l’orgoglioso proclama di guerra (dando così inizio alla seconda guerra di indipendenza, n.d.a.), a Palazzo Carignano Cavour rafforzò l’unanime consenso di deputati e ministri del Regno pronunciando la frase: “Oggi abbiamo fatto la Storia e adesso andiamo a mangiare”. Ecco, senza neppure mettersi d’accordo, si ritrovarono tutti al ristorante del Cambio. Un ristorante che ha fatto pure lui un pezzo di Storia. La nostra Storia.