Può darsi che sia solo un anticipo di primavera, ma pare che siano (finalmente!) tornate le belle giornate. O meglio, nelle pause tra due periodi di pioggia ogni tanto fa capolino qualche bella giornata di sole. E’ un dato di fatto, comunque, che le ore di luce si sono ormai estese e – meteo permettendo – si può (ri)cominciare a godersi qualche pomeriggio all’aria aperta. Meglio se in Romagna ;-)
L’ho già detto altre volte, ma non mi stanco mai di ripeterlo: adoro la mia regione, la Romagna, perché racchiude in sé tanti paesaggi e li mette a completa disposizione del residente e del visitatore, garantendo un’immersione nella natura a 360° a chiunque ne sia in cerca. Dalle spiagge della riviera alle colline dell’Appennino, i panorami romagnoli che ti attendono in ogni stagione dell’anno sono vari e variegati, non troppo distanti fra loro e combinazione ideale per favorire il binomio “mare & monti” di cui io sono una fervente sostenitrice.
Con la “foto della settimana” di oggi ti porto in un posto della Romagna dal nome particolare: Montetiffi. Si tratta di un paesino in provincia di Forlì-Cesena, a pochi chilometri da Sogliano al Rubicone e raggiungibile da Rimini in poco più di un’oretta. Famoso soprattutto per la produzione delle teglie in terracotta usate per cuocere la piadina, il piccolo borgo di Montetiffi custodisce alcune attrattive naturalistiche che ti potrebbe far piacere vedere. Una in particolare che mi sento fortemente di raccomandarti è la veduta diretta e ravvicinata del profilo di Dante.
Già altre volte ho proposto in questa stessa rubrica un’istantanea dell’unione montana tra il Monte Pincio e il Monte Aquilone, un’unione cui ci si riferisce comunemente con il nome di “profilo di Dante”, oppure con l’espressione “Dante che dorme” (se non hai letto i relativi post, ti basta cliccare qui e qui). Allora rivolgevo lo sguardo verso l’Alighieri appenninico da San Marino o da Sogliano al Rubicone; nella foto qui sopra, invece, mi trovavo proprio a Montetiffi. Da lì, l’impressione di essere davvero vicino alle due formazioni rocciose che danno vita al suggestivo profilo mi ha lasciato in preda a un imbarazzato stupore.Il caso volle che non ci fosse anima viva in giro. Beh… considera che il borgo è davvero piccino – più o meno consistente di una chiesa, qualche casa e niente meno che un ponte romanico – ma per il tempo che ho passato a gironzolare in cerca di qualche scorcio da ammirare non ho incontrato praticamente nessuno, ad eccezione di tre locals che hanno cercato di darmi indicazioni su come raggiungere il suddetto ponte romanico (tra l’altro senza risultati). Però sto divagando… in realtà volevo sottolineare come il fatto che non ci fosse nessuno mi sia rimasto impresso proprio perché l’assenza di altri curiosi mi ha permesso di godere in solitaria di una delle mie vedute panoramiche preferite in Romagna.
Il profilo di Dante, infatti, è perfettamente riconoscibile da molteplici luoghi della Romagna e spesso e volentieri mi ritrovo a scorgere quel lontano Dante dormiente all’orizzonte da zone diverse della regione, più o meno prossime a casa mia. L’uscita a Montetiffi, invece, me l’ha fatto apprezzare da molto vicino, mettendomelo quasi a portata di mano. E l’aspetto più bello di questa inattesa e-non-premeditata esperienza è stato l’aver potuto scartare il regalo senza testimoni, né osservatori estranei :-)
Se anche tu vuoi affacciarti sul profilo di Dante da questo incantevole balcone romagnolo, fai come me: una volta a Montetiffi, raggiungi la cima della rupe su cui sorge l’antica Abbazia Benedettina di San Leonardo; gira tutt’attorno all’abbazia andando verso la canonica, dove è ospitato il Museo Agostino Venanzio Reali; fatti tentare dal tavolo e dalle panche in legno che troverai ad accoglierti al riparo delle fronde di un grande albero; siediti lì per un po’ e… lasciati sedurre dalla magia che la Romagna e/o Dante avranno in serbo per te. E non dimenticare di tornare qui per farmi sapere se il panorama ha ammaliato anche te tanto quanto ha fatto con me ;-)