La foto di Charb e la psicoanalisi (7)

Perché alcune foto ci emozionano ed altre passano inosservate? Ho rispolverato dalla libreria un libro di Roland Barthes (La camera chiara-ed.Einaudi) e rileggendolo proverò a darvi una risposta. Roland Barthes è stato un semiologo, saggista, critico letterario francese e mai come nell’opera citata è riuscito ad essere cosi penetrante. La sua analisi sulla fotografia sembra la scomposizione del pensiero eseguita da uno psicologo o da un monaco buddista. Barthes individua due elementi cardine della fotografia: lo studium (lo studio della fotografica e del carattere sociale) ed il punctum (il tilt interiore, ciò che maggiormente ci colpisce). A volte ritroviamo degli elementi e tracciamo il punto di congiunzione tra di essi come diceva Steve Jobs nel famoso discorso di Stanford. Roland Barthes sostiene che gli anelli di congiunzione, le linee che partono da un punto e giungono ad un altro punto si tracciano scavando nel proprio Io. Ho riaperto questo libro per capire cosa mi ha trascinato ogni giorno a scrivere la storia di un uomo che non conoscevo. Roland Barthes descrive l’osservazione della fotografia come fosse l’Io interiore e coglie aspetti simili alla meditazione. I prossimi giorni traccerò i punti ed avrò maggiori risposte, capendo da dove proviene questa agitazione interiore, questa festa, questo lavoro.