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La foto di Charb, la meditazione e Roland Barthes (8)

Creato il 16 gennaio 2015 da Stevepop

Osservando una fotografia si visualizza un immagine (Barthes lo definisce Studium dalla parola: studio) mentre gli insegnanti di meditazione: oggetto percepito. L’immagine crea in ognuno di noi una reazione emotiva o punctum che può essere indifferenza o attenzione. Nel mio caso la foto di Charb si è animata perchè ho avuto una reazione emotiva, sono stato punto da qualcosa in particolare. La stessa cosa accade nella vita di tutti i giorni quando conversiamo, camminiamo a piedi in città, osserviamo l’ambiente circostante. Il terzo passaggio è la consapelozza dell’Io che può aiutarci alla comprensione di emozioni recondite ma entriamo nel campo strettamente meditativo. Il quarto passaggio è il processo percettivo. Gli insegnanti di meditazione insegnano a suddivere le azioni e l’effetto di esse in quattro campi:oggetto percepito, reazione emotiva, consapevolezza dell’Io, processo percepito. La funzione che svolge la meditazione è l’osservazione dell’Io, sarebbe a dire: io Steve Pop osservo Steve Pop che guarda la foto e si emoziona. Creo un ulteriore substrato tra l’oggetto e la reazione emotiva che mi aiuta a comprendermi meglio, privo di giudizi, libero. Riuscendo ad essere consapevoli dell’Io possiamo comprendere cosa ci ha mandato in tilt, qual’è stato l’elemento che ci ha fatto innamorare, arrabbiare, interessare. In contrapposizione Roland Barthes sostiene che:

“Ciò che io posso definire non può realmente pungermi. L’impossibilità di definire è un buon sintomo di turbamento”

Esattamente quello che provo.

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