La foto di copertina l’ho avuta in anteprima, adesso aspetto l’uscita del libro. Le mie donne in un diario. Silvio Berlusconi autore.

Creato il 02 settembre 2011 da Slasch16

Sin da giovanetto è stato un emulo di Casanova ma non avendone il fascino, il fisico ed i risultati si è affidato al libero mercato, fiorente da millenni e dal successo garantito.
Ha risparmiato sulle prime paghette, ha venduto i compiti ai compagni di classe, ha cantato sulle navi e probabilmente in qualche balera, tutto per racimolare qualche lira per andare a puttane.
Non aveva ancora la patente e già bazzicava tutti i viali di Milano a caccia di prostitute con le quali trattare il prezzo dell’amore, della conquista a ore.
Erano i tempi della prostituzione libera e romantica delle tante Bocca di Rosa che esercitavano con affetto e passione e sostituivano lo psicanalista e scaricavano la violenza, una specie di medicina empirica ma efficace, diciamo una medicina del cazzo che abbatteva la violenza, rilassava gli infoiati senza fortuna e capacità di un amore normale.
La Carfagna doveva ancora nascere e la prostituzione era fiorente ed inattaccabile da qualsiasi crisi, i sindaci non davano le multe a prostitute e clienti e la concordia sociale era al massimo, le tariffe erano alla portata di qualsiasi tipo di tasca.
Poi è diventato imprenditore di successo in vari campi ma il sogno della sua vita era la televisione, aveva capito prima di altri che la televisione vive sulla gnocca e milioni di ragazze erano disposte a tutto pur di partecipare, apparire.
Così se ne comprò tre, crepi l’avarizia, appena ha saputo che ad Antenna Tre si erano presentate in 4000 per fare la valletta ha capito che quello era il suo campo, io ti dò e tu mi dai e per almeno nel 50% dei casi funziona sempre.
Nel frattempo aveva messo su famiglia con, forse, l’unica donna normale della sua vita ed aveva avuto due figli ma, alla passione, non si resiste.
Già imprenditore di successo in quel di Bologna si invaghì di una attrice di piccolo calibro, nome d’arte Veronica Lario, come suo solito partì con un corteggiamento serrato nell’unico modo che conosce, si comprò il teatro dove recitava, gli arredi ed anche l’attrice che gli aveva rubato il cuore.
Ne nacque una relazione prima clandestina poi irrefrenabile che portò al divorzio dalla moglie ed alla nascita di tre figli frutto dell’amore. Tra l’altro i figli di contrabbando sono sempre i più belli.
Ma non era ancora abbastanza, il suo appetito era, ed è insaziabile, una forma di bulimia sessuale abbinata alla depravazione gli imponeva una frenetica ricerca di carne sempre fresca e sempre più giovane.
Ogni capodanno festeggiava con gli amici Craxi e Confalonieri, probabilmente anche Emilio e Lele, ma questo non è confermato, di certo l’incaricato dell’ingaggio delle fanciulle era Confalonieri, capo supremo delle tv, che ogni anno invitava le nuove veline o letterine a festeggiare l’anno nuovo insieme ai capi supremi.
Il motto era il solito: chi non scopa a capodanno non scopa tutto l’anno.
I tempi che batteva i viali alla ricerca delle nuove quindicine erano lontani, la liquidità permetteva ingaggi di zoccole di altro bordo, professioniste di grido che per distinguersi dalle puttane normali diventarono escort, roba di lusso, un po’ la Via della Spiga delle puttane. Alta classe.
Ma un malato incurabile è come un tossico, ce ne vuole sempre di più e più giovani.
Persino l’amore della sua vita, che faceva parte dell’arredo del teatro di Bologna, che nel frattempo era diventata protagonista con lui della storia della famiglia del mulino bianco con tre figli, come ricordato a tutti gli italiani nel volumetto: Una storia italiana.
Apologia del bravo padre di famiglia imprenditore di successo appena sceso in campo nella politica per salvare gli italiani dal comunismo, si è accorta che il tipo non era, non è, normale ed era bisognoso di cure.
Quella che fu una grande manifestazione d’amore fu presa da Emilio, il giornale e libero come un ricatto economico legato alla separazione che la Signora aveva appena chiesto esausta dalle orge e dal puttanaio che era diventata la villa di famiglia.
Il politico di successo, che nel frattempo aveva fatto carriera e doveva darsi un tono, anche perchè il Vaticano, i cardinali, i vescovi ed i prevosti l’avevano eletto ad esempio del buon padre  difensore della famiglia cattolica e della morale al punto di affidargli la guida della grandiosa manifestazione a difesa della famiglia cattolica e dei suoi valori.
Erano i tempi che non passava settimana senza baciare una sottana, dei cardinali o del Papa questa volta, le ragazze le voleva già nude ed attaccate al palo della lap dance.
Occorreva una organizzazione oculata, non poteva battere i viali con la vettura di stato e la scorta dietro come quando era sconosciuto ai più ma già famosissimo come puttaniere da tutte le zoccole di Milano.
E fu così che Lele Mora, il fido Emilio, quel bastardo di Tarantini, che poi lo ricattò, si impegnarono al massimo nella ricerca di orgettine, possibilmente anche minorenni, per soddisfare le voglie, insaziabili, del sultano.
Naturalmente si fecero pagare a peso d’oro, lo misero sotto ricatto, qualcuno gli è stato fedele altri sfruttarono l’occasione per ricattarlo. Sono quelli con l’indole come la sua, dediti alla corruzione ed al ricatto.
Qualche famiglia, venuta a conoscenza delle sue passioni irrefrenabili, pensò bene di portargli a casa la loro figlia minorenne, già adocchiata dal depravato avviato alla pedofilia, con somma letizia e grande soddisfazione economica.
Una cosa di cui vantarsi come in Inghilterra le pasticcerie, le salumerie, che forniscono la casa reale che scrivono nella carta che accompagna la merce, oltre al marchio, la scritta: fornitore ufficiale della Casa Reale dal 1953.
Poi arrivò la nipotina di Mubarak, scoperta da Emilio Fede in un paesino sperduto della Sicilia, come una contadina qualsiasi, che tentava la fortuna ad un concorso di bellezza.
Il resto della storia la conoscete, l’indegna figura che abbiamo fatto in tutto il mondo grazie alla maggioranza di Camera e Senato con Paniz portabandiera di quelli che erano convinti che fosse la nipote di Mubarak.
Roba da riempire due o tre case di cura per dementi.
Ricatti, un presidente del consiglio sotto scacco di qualche troia e del suo pappone, questa è la storia ed è solo all’inizio.
Ne verranno fuori di peggio, fossi nei panni dei suoi figli terrei alla larga le nipotine dall’amatissimo nonno, non è la prima e nemmeno l’ultima volta che leggiamo che qualche orco depravato ha approfittato delle sue nipotine.
Certi malati non si riescono a controllare, vanno incarcerati o soppressi.
Spero che il libro, Le mie donne in un diario, autore Silvio Berlusconi e già candidato al Campiello, sia completo di zone, tariffe, prestazioni, qualità, professionalità e caratteristiche peculiari.
Almeno servirà a qualcosa, magari con un capitolo dedicato ai centri di massaggi cinesi. Per me è passato anche da quelli, travestito da Mandarino.
Spero che il libro sia pubblicato dalla Mondadori, così anche Marina potrà sapere chi è suo padre, Veronica l’ha capito da tempo che razza di uomo è il suo ex marito, non ha bisogno di leggerlo, ma a Marina una buona lettura non può che farle del bene. Al cervello.


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